NAPOLI. Concerti, reading, spettacoli teatrali, proiezioni, mostre e degustazioni a tema. È la Notte Bianca dei Licei Classici nata nel 2015 per la diffusione e la valorizzazione della cultura umanistica e giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Sono quasi 400 i licei classici italiani che hanno aderito all’iniziativa che si svolgerà domani in contemporanea in tutto il Paese, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.
A Napoli spicca il programma del Liceo Classico “Piero Calamandrei” con la presenza del Sindaco Luigi de Magistris, del vicequestore del Commissariato di Ponticelli, Antonella Andria e del presidente della Fondazione “A’ voce d’ ‘e creature” Don Luigi Merola. “Accendere le luci delle scuole napoletane anche di sera – evidenzia il dirigente scolastico Costantina Romeo – è un segnale importante in un momento molto delicato per la sicurezza della nostra città”. Perché, come sottolinea la preside, “si parla molto della formazione come strumento di contrasto alla delinquenza giovanile ma per ottenere risultati concreti diventa fondamentale rendere la cultura più attrattiva e ‘far vivere’ agli adolescenti le scuole tutto il giorno anche per attività collaterali e ludiche che li possano distogliere dalle strade”.
E la Notte Bianca del Calamandrei, che partirà domani pomeriggio alle 17 ed è stata ideata con il coordinamento scientifico dei docenti Aceto, Auriemma, Castiello, Migliaccio, Salerni e Sansone, sarà un grande esempio delle molteplici attività culturali che porta avanti la scuola abitualmente.
Ci saranno Plauto ed Euripide in scena nell’aula polifunzionale, le riflessioni matematiche ispirate dai papiri greci, i reading di poesie, i racconti professionali di successo dei ‘liceali eccellenti’ e la musica del coro Calamandrei Schola Cantorum.
Fiore all’occhiello della serata, che andrà avanti fino alle 22, la presentazione del progetto Archeo DNA realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II e con la Soprintendenza speciale di Pompei e le degustazioni delle pietanze tradizionali dell’età ellenistica, quando Napoli era Partenope.
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