martedì 17 Settembre 2024
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La Finanza sequestra 8 milioni di euro in contanti ad un medico di Pompei, banconote nascoste in casa

Pompei. Come sono fatti 8 milioni di euro, ma anche un milione a dire il vero, ce lo siamo chiesti almeno una volta nella vita ora a sciogliere il dilemma sono stati i militari fella guardia di finanza del Gruppo Torre Annunziata che li hanno rinvenuti a casa di un medico. Gli uomini del colonnello Gennaro Pino all’interno dell’abitazione di un
professionista, residente a Santa Maria la Carità e che svolge la sua attività professionale a Pompei, hanno trovato quasi 8 milioni di denaro
in contanti di cui il medico, operante nel settore previdenziale, non è riuscito a giustificare la provenienza.
In particolare, i finanzieri di Torre Annunziata, si stavano occupando di una verifica fiscale nei confronti del
medico, mediante accesso domiciliare autorizzato dalla Procura della Repubblica oplontina, data la coincidenza
del luogo di esercizio presso l’abitazione e attesi gli indizi di evasione fiscale, hanno rinvenuto nell’ambito delle
ricerche un locale occultato dietro un armadio, adibito a caveau, all’interno del quale è stata scoperta l’ingente
quantità di denaro in contanti, suddivisa per lo più in “mazzette” di 20, 50, 100 e 200 euro, e avvolte in buste
riportanti scritte e annotazioni varie.
Hanno poi proceduto al sequestro non solo dell’ingente somma di denaro contante, sproporzionata rispetto al
reddito dichiarato dal medico e anomala sia per quantità sia per le modalità di conservazione, ma anche di tutta la
documentazione attinente alla sua attività professionale, successivamente convalidato della Procura della
Repubblica di Torre Annunziata che aveva autorizzato l’accesso domiciliare.
Il sequestro preventivo del denaro contante è stato successivamente convalidato dal Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, considerata la più che ragionevole provenienza illecita dello
stesso, ricorrendo concreti e specifici indizi del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e comunque del
reato di ricettazione.
“L’attività svolta dalla guardia di finanza”, si legge in una nota, “é posta in essere conferma il perseguimento, da parte del Corpo, dell’aggressione ai patrimoni illeciti,
sottraendoli a chi è abitualmente dedito a vivere nell’illegalità per restituirli quindi alla collettività”.

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