SANT’ANASTASIA – Dalla sezione de La Destra riceviamo questa lettera che pubblichiamo.
TRA CASTA E CONSOCIATIVISMO…UN POPOLO SUDDITO (?)
Dopo il momento delle frenesie, elettorali e post elettorali, che – more solito – coinvolgendo tutti fra scenari entusiasmanti, infingimenti e prevaricazioni, giunge anche quello della verità che comporta il riscontro tra quanto detto e fatto: il momento della verità.
Sant’Anastasia, il nostro paese, si trova, oggi, ad affrontare tale momento cui nessuno può sottrarsi… né i soloni della politica tantomeno i grandi accalappia tori del voto che, da sempre, costituiscono quell’unicum ( tra casta e consociativismo ) volto a consumare, solo, il tradimento dei pochi ( gli eletti ) nei confronti dei molti ( gli elettori ).
E’ il momento del POPOLO che presenta il conto…è il momento del POPOLO che pretende il risultato dell’opera e domanda: cosa è stato fatto?
Noi del movimento politico “ LA DESTRA “, donne e uomini del POPOLO ANASTASIANO, non solo domandiamo: cosa è stato fatto? Ma, di più, domandiamo: perché non è stato fatto?
Al di là delle possibili risposte, ci preme evidenziare che il nostro ruolo politico è stato e sarà, sempre, indirizzato a garantire IL CITTADINO – titolare di diritti e di doveri, come determinato dalla Carta Costituzionale -.
La POLITICA, così come NOI la intendiamo è “ il primo, fondamentale, servizio per una comunità, teso a realizzare il benessere collettivo”; ciò deve intendersi senza i posticci condizionamenti che i politici (!) nostrani praticano per garantirsi “IL GIRO PERPETUO SULLA GIOSTRA “.
A tal proposito, si evidenzia che la rappresentanza politica nelle istituzioni anastasiane è, a tutt’oggi, figlia della pratica, anacronistica, del creare il suddito ovvero il cittadino che è costretto a questuare per quello che gli è dovuto per diritto.
E’ una rappresentanza politica CASTAIOLA E CONSOCIATIVA, espressione del potere familistico che, da sempre, regna a Sant’Anastasia e…quel 20%, di nuovi soggetti, che ogni quinquennio va a sedersi sugli scranni dell’assemblea consiliare cittadina, quale servizio può rendere, per gli anastasiani, se si lascia irreggimentare…per sete di potere?
La situazione politica – amministrativa anastasiana si presenta, alquanto, deficitaria soprattutto per la parte operativa e…quel “ COMUNE SENTIRE “ che ci ha uniti durante la campagna elettorale è svanito nel nulla tant’è, anche, la parte meno impegnativa del programma elettorale è stata disattesa.
Infatti il diritto alla PARTECIPAZIONE – quale momento fondamentale per determinare il coinvolgimento del cittadino nelle scelte decisionali dell’amministrazione e renderlo protagonista – continua a restare incartato nel documento programmatico.
D’altronde quale partecipazione avremmo potuto aspettarci se già al momento della composizione dell’esecutivo di governo cittadino ( fermo restando il potere di scelta e di nomina del sindaco ) la casta si attrezzava per la sua gestione, lasciando fuori gli uomini e le idee che avevano condotto e caratterizzato la campagna elettorale?
Naturalmente non ci si poteva aspettare granché considerato che il c.d. apparentamento, avvenuto in sede di ballottaggio, con il movimento politico locale dei fratelli Esposito “ Sant’Anastasia al Centro “ era frutto più che di una condivisione di idee, di una convergenza di comodo tra opposti per far fuori l’avversario comune. Non a caso i fratelli Esposito oggi – COMODAMENTE – sono i veri protagonisti della rappresentanza politica anastasiana sia nel consiglio comunale che nell’esecutivo Pone e.. non solo perché titolari di assessorati di spessore ma anche perché con i due consiglieri comunali sono nelle condizioni di realizzare anche “ quel tutti a casa “ che il centrosinistra non è capace di portare a compimento.
NOI de “ LA DESTRA “ ci preoccupiamo di evidenziare che i ribaltoni non ci interessano e, nonostante le critiche avanzate c’è un obiettivo che ci accomuna al sindaco Pone : “ un governare pratico e fattivo per realizzare quanto più è possibile ( amministrativamente intendendosi )…per assegnare quella svolta economica – sociale – politica e culturale che gli anastasiani attendono da tempo, idonea a superare il periodo oscurantista calato su Sant’Anastasia con la ultradecennale, ininterrotta, gestione amministrativa del centrosinistra “.
E dove sta il nuovo, idoneo ad avviare la svolta, che gli anastasiani attendevano se:
<> l’attività dell’assessorato alle politiche sociale è fermo alla solita gitarella oppure ai festeggiamenti per l’apertura di un nuovo centro sociale per anziani;
<> la cittadella mariana continua ad essere il sogno degli anastasiani, dei numerosi fedeli e dei tanti pellegrini che ogni anno visita il Santuario della Madonna dell’Arco;
<> le attività culturali si riducono alla festicciola premiale per traguardi scolastici superati dal tempo oppure a reiterare quanto già vissuto, lasciando da parte questioni più importanti come quella riguardante l’acquisto dei libri che continua ad essere sostenuto dalle famiglie in attesa del buono o la biblioteca comunale che continua a non essere dotata di strutture informatiche con i necessari collegamenti internet;
<> l’azione per il rilancio delle attività produttive e dei servizi si appalesa con manifestazioni di piazza;
<> il parco Vesuvio continua ad essere vissuto come un limite e la situazione igienico – ambientale del paese è di tipo terzomondista;
<> le opere pubbliche a Sant’Anastasia sono niente più, niente meno che l’arredo urbano ( restyling di una piazza, una panchetta ed una fioreria)…così il popolo viene accontentato si pensa (?)…e cosa sono: il palazzetto dello sport, i piani di insediamento produttivi, il piano urbanistico comunale, il piano urbano del traffico, la necessità di porre in sicurezza le strade?
NOI riteniamo che la svolta può concretizzarsi solo se c’è la volontà decisa e decisiva, volta a consegnare il giusto ruolo al cittadino, svincolandolo dalla questua e liberandolo dai bisogni.
E, in questi dodici mesi non siamo rimasti a guardare tanto vero da ultimo – a proposito dell’esercizio politico di garanzia per il cittadino – abbiamo posto in discussione, con esito positivo e a vantaggio degli anastasiani, che le coperture marmoree delle tombe non sono sottoposte al regime di monopolio del project financing ma possono essere eseguite da qualsiasi ditta che abbia i requisiti di legge e sia iscritta all’albo delle imprese…con i consequenziali risparmi economici determinati dalla libera concorrenza.
Imperterriti continueremo la nostra battaglia contro tutte le caste per un popolo sovrano e libero dai bisogni.
SEZIONE DI SANT’ANASTASIA
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