lunedì 23 Settembre 2024
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La condizione naturale dell’uomo espressione delle sue potenzialità

La condizione naturale dell’uomo è l’espressione delle sue potenzialità. Se l’uomo riesce a farlo si sentirà forte, capace, sereno, soddisfatto e felice!

Se è vero che l’obbiettivo principale dell’uomo è il raggiungimento della sua condizione naturale nella quale la sofferenza interiore viene gestita e affrontata con tutte le risorse disponibili, come è possibile che questa evoluzione interiore non avvenga?

Cosa ostacola tale stato di benessere che potremmo definire dell’anima?
La sofferenza interiore che fa sprofondare l’uomo nel pessimismo piu’ profondo e che gli rovina l’esistenza non appartiene alla sua condizione naturale ma nasce dalle strutture sopraordinate, appartiene alla sua peculiare costruzione della realtà.

Che il risultato di una sbagliata interpretazione della realtà e per affrontarla l’uomo deve allargare i suoi orizzonti psichici, deve, necessariamente, rompere quelle strutture rigide che non gli permettono di librarsi libero al di sopra delle sue paure, ansie e preoccupazioni.

Ovviamente proprio da queste strutture rigide psichiche nascono gli automatismi di pensiero e di comportamento che provocano tutte quelle emozioni che ostacolano la crescita personale. Le emozioni possono essere gestite meglio solo attraverso un auto-monitoraggio continuo del proprio stato psichico. Ogni automatismo restringe e impedisce lo sviluppo interiore.

Attraverso un’analisi profonda e completa è possibile cogliere i sentimenti negativi e soprattutto i pensieri ad esso associati. Bisogna sfuggire alla trappola del dolore e diventare subito coscienti di se stessi. Per fare questo è necessario essere presenti a se stessi in tutte le attività che si svolgono durante la giornata. Bisogna entrare dentro i propri sentimenti, sia negativi che positivi, e chiedersi sempre il significato profondo del loro accadere. Il punto di partenza è che non dobbiamo mai dimenticare che dietro un sentire emozionale ci sono dei pensieri profondi e che senza una consapevolezza profonda se ne coglie solo la superficie e allora si attribuisce la causa a fattori esterni. Un modo per cogliere e analizzare i propri pensieri è dedicare un momento della giornata a “osservarli”. Un momento veramente speciale nel quale si può creare quel distacco interiore dal “prodotto” della propria mente. Vivere con distacco i propri pensieri, come se fosse il prodotto di un altro. In questo modo è possibile rielaborarli sotto una luce nuova.

Noi non siamo i nostri pensieri ma lo diventiamo perché spesso ci identifichiamo con essi, ma noi non siamo i nostri pensieri. Siamo i nostri pensieri solo se pensiamo di esserlo! Nella realtà siamo molto di piu’. Dobbiamo riuscire a sorvegliare i nostri pensieri in ogni momento della giornata. Non appena nascono, bisogna imparare a distinguerli bene e a diversificare i pensieri dovuti a una nostra sovrastruttura da quelli sani.

Il mio naso mi precede sempre di un passo! E’ una famosa frase di Cyrano de Bergerac. In questa frase si racchiude tutta una modalità di essere al mondo, di rapportarci agli altri, di rapportarci perfino a noi stessi. Bisogna sempre riflettere sul modo in cui pensiamo a noi stessi e anche sul modo in cui pensiamo di essere percepiti dagli altri. Qual è il naso che mi precede?

Pensiamo a noi stessi rappresentandoci continuamente dentro la nostra mente e da questo nostro modo di sentirsi dipende il rapporto che abbiamo con noi stessi, con gli altri, con il mondo. La domanda fondamentale è: quanto tutto questo è una percezione vera e quanto è una costruzione della mia mente?

La libertà interiore nasce sempre dalla consapevolezza profonda di queste costruzioni psichiche e per farlo è necessario un atto di volontà, questo atto và cercato amato, desiderato continuamente, con tutte le proprie forze. Solo quando si entra in uno stato di ricerca interiore l’uomo comincia a vedersi decentrato dalla sofferenza e acquisisce una capacità autocritica. Gli sforzi per trovare una nuova coscienza di sè e per liberarci dalla sofferenza nascono soprattutto dalla consapevolezza che spesso mentiamo a noi stessi.

Purtroppo, spesso, quelle che diciamo a noi stessi sono le bugie più grandi.

Dott. Salvatore Allocca *Psicologo Clinico, Specializzato in Psicoterapia Cognitivo-comportamentale, Counseling, Tecniche di rilassamento e Ipnosi terapia – mail: dr.allocca@libero.it

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