venerdì 20 Settembre 2024
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La “Casta” politica di Somma Vesuviana colpisce ancora

Somma Vesuviana. “E la chiamano estate” cantava Bruno Martino nel lontano 1966. “E la chiamano crisi” invece canteranno i cittadini sommesi sotto l’ombrellone al riparo da un sole estivo annunciato cocente come non mai. Si perché a ben vedere i provvedimenti presi dall’amministrazione Allocca, in materia di riorganizzazione della macchina Comunale, c’è poco da stare allegri. L’ultima Giunta comunale, quella del 9 luglio scorso, ha infatti messo in chiaro un concetto: Non c’è crisi economica che tenga di fronte alla voracità della “Casta” politica sommese. Si perché dopo la Giunta in questione Somma Vesuviana avrà due nuovi dirigenti esterni e tre “professionisti esterni esperti di gestione” (anche se questo provvedimento è datato 26 giugno) che dovranno effettuare, di concerto con lo stesso organo giuntale, un fantomatico “controllo di gestione”. Il servizio in questione, come si legge tra le righe della delibera, “è finalizzato a verificare, mediante valutazioni comparative dei costi e dei rendimenti (quantità e qualità dei servizi offerti), la realizzazione degli obbiettivi, la corretta ed economica gestione delle risorse finanziare, le funzionalità dell’organizzazione”. L’organo affiancherà quello dei revisori dei conti e la sua retribuzione non potrà superare quella dei revisori in questioni (retribuzione tra l’altro decisa dalla stessa Giunta!). Così Somma ad oggi si ritrova con un direttore generale o city manager (chi non ricorda le polemiche mosse dal centrodestra campano contro la Iervolino, sindaco di Napoli, quando utilizzò questa figura), dieci assessori, quattro dirigenti (alzi la mano chi non ricorda le polemiche mosse da alcuni consiglieri di opposizione, che oggi siedono tra i banchi di maggioranza, nella scorsa amministrazione Allocca per l’eccessivo numero di dirigenti portati a Palazzo Torino), ed appunto l’organo di controllo di gestione. Ovviamente tralasciando tutto il resto (Geset, consulenze legali ad acquazzoni più che a pioggia, fantomatici servizi stampa affidati al Velino e così via). Naturalmente il tutto è contemplato dalla legge anche se qualche piccola riflessione è d’obbligo. Passi il direttore generale che, è bene ricordarlo, per la sua alta professionalità costa più o meno quanto una Giunta. Passino gli incarichi legali, dei quali ci occuperemo più dettagliatamente in un’altra occasione. Soffermiamoci piuttosto su Giunta e dirigenti. Ora, dopo un anno di amministrazione Allocca un dato è lampante. Ci sono, ahinoi, almeno un paio di assessori(oltre ad alcune deleghe improponibili tipo quella allo spettacolo. Ma Somma non ha mica il Giffoni filmfestival) che non hanno ancora prodotto un bel niente. Zeroassoluto. Il primo è Vincenzo Carrella (istruzione e trasporti pubblici tra le sue deleghe) ed il secondo è Anna Cuomo (Cultura e promozione dei Beni culturali). Quest’ ultima addirittura, a fronte delle iniziative spesso provocatorie proposte ad esempio da Emanuele Coppola, non ha mosso un dito ne tantomeno ha espresso pubblicamente delle opinioni. Ma tant’è che siedono in Giunta e si fregiano del titolo di assessori. Da questa speciale graduatoria delle belle statuine è uscito in questi giorni Pasquale Di Mauro (attività produttive), se non altro perché ha presentato, in via non del tutto ufficiale il Siad (piano commerciale), vera e propria prova del nove di questa Amministrazione (c’è da dire che i primi pareri raccolti sul Siad sembrano essere abbastanza positivi e questo è un bene per la cittadina sommese). Chiuso il capitolo assessori (che a questo punto potrebbero essere anche la metà), apriamo quello relativo ai dirigenti (che nelle ripartizioni politiche, stando ad un Cencelli nostrano, pesano quanto un assessorato). In principio furono Filomena Iovane e Monica D’Amore (le quali hanno lavorato parecchio. La prima è stata la vera artefice del buon servizio di raccolta differenziata che ha visto Somma tra i Comuni virtuosi della provincia napoletana). Poi è toccato a Vincenzo Di Palma (in qualità di responsabile dello sgangherato ufficio della Polizia Municipale) e Maria Rea (Commercio). Entrambi già in organico presso gli uffici comunali. A margine della presentazione dei due il sindaco aveva dichiarato con enfasi ai taccuini del Mediano: “”Entrambi i dipendenti, da oggi Dirigenti, si sono distinti già per le loro ottime capacità lavorative ed organizzative e sono sicuro che sapranno operare al meglio per il bene della loro città”. Questo a novembre e sull’onda della legge del governo Berlusconi di agosto che, almeno in teoria nell’articolo 46 prevedeva la riduzione delle consulenze esterne (Tra le altre cose la stessa legge afferma due principi fondamentali per i contribuenti. Sfruttare ove possibile le risorse interne all’amministrazione ed essere trasparente sulle retribuzioni, senza furbate in nome della privacy come accade spesso). La Rea è stata, a meno di anno, silurata e le sue mansioni sono state affidate alla D’Amore (la quale avrà tra le mani una brutta gatta da pelare: il Siad). Ora in nome della trasparenza “brunettiana” perché la stessa amministrazione non spiega le motivazioni dell’avvicendamento (con la conseguenza che la casella lasciata vuota dalla D’Amore alle politiche sociali è stata riempita da un nuovo dirigente esterno, Giuseppe Romano). Inoltre, se la Iovane (una sorta di pasionara stakanovista) è stato il vanto di questa amministrazione per quanto concerne i servizi ambientali, perché è stata inopinatamente avvicendata (da un altro dirigente esterno, Salvatore Celentano, che però mantenendo l’incarico a Massa di Somma dovrebbe costarci la metà)? Naturalmente questa “riorganizzazione” amministrativa va vista alla luce dei rincari di molti servizi pubblici comunali (dal cimitero al trasporto scolastico alla mensa).Dunque la coperta delle finanze locali è più corta da quando è stata abolita l’Ici, ma gli Enti locali, e tra questi Somma, continuano a moltiplicare le poltrone. Il tutto senza che nessuno batta ciglio. Infatti l’opposizione su questo argomento della moltiplicazione dei pani e delle poltrone ancora deve spendere una parola. Segno evidente che forse, almeno alcuni suoi segmenti, approvano questa gestione della cosa (non)pubblica( ed a pensare estremamente male si può scrivere che avrebbero potuto fare lo stesso se fossero andati al potere). L’ultimo capitolo lo dedichiamo alla figura che realmente manca a questo Comune. Il “Difensore Civico”. E spiego il perché con un esempio. Chi sta tutelando i cittadini, soprattutto del Casamale, dalla Gori? Questo Ente Borbonico e sadico( sulle cui spalle in parecchi hanno costruito carrierucce politiche e che manco a dirlo in campagna elettorale, nel nolano-vesuviano, promette posti e contatori dell’acqua a iosa, anche in ricoveri agricoli) che puntualmente in estate toglie questo bene primario ai residenti per farne chissà cosa. Oltretutto senza che si risparmi un centesimo sulla bolletta per il danno subito.E che la chiamino crisi o estate non importa. A questo punto è davvero meglio cantarci su. Buone ferie a tutti.

Gaetano Di Matteo

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