Napoli. Questo è lo pseudonimo di Anna Troise, l’artista che dipinge “L’arte sulla testa e la gioia nel cuore”.
Un personaggio davvero singolare come la sua arte, una linea di cappelli dipinti a mano che impazzano per il centro storico per la quale è divenuta molto celebre tra i napoletani.
Non si tratta di semplici cappelli, ma di piccoli “dipinti volatili”. Chi li possiede porta con sé un po’ di arte in giro per la città, nella meravigliosa Napoli che vanta i più originali artisti del mondo da scoprire, tra cui la nostra Cappellaia.
Sotto tale pseudonimo che si richiama al suo brand, si cela una signora di piccola statura, ma con una grande e travolgente carica di energia. Positiva e propositiva, sin da giovane ha dedicato la sua vita all’arte nelle più diverse espressioni: dal teatro alla pittura, all’artigianato.
E, tra le sue bizzarre creazioni se ne inventa davvero di tutti i colori.
Incuriositi da questi “dipinti portatili”che ormai stanno invadendo anche le vetrine dei negozi del centro storico, abbiamo intervistato l’autrice per conoscere come è nata questa nuova tendenza che fonde moda e arte.
I suoi cappelli infatti non sono dei semplici oggetti ma“opere d’arte portabili”, come ogni opera d’arte portano con sé un messaggio, un significato profondo. Essi sono nati con la voglia di irrompere nella zona grigia della quotidianità per dare un messaggio di speranza e di gioia. I colori si adattano alle particolari caratteristiche della persona e al particolare temperamento, quasi a catturare l’aura di chi li indossa.
Lei è nota per i napoletani come la Cappellaia del centro storico ma e come le è venuta l’idea di cominciare a dipingere cappelli?
Partiamo dal fatto che in passato ho realizzato varie mostre di pittura e le mie opere sono state proposte in personali e collettive ( Casina pompeiana, Castel dell’Ovo ed altri.), l’ idea di dipingere non più su tela ma su cappelli è nata sotto la spinta di un pensiero: una mattina vedendo i passanti in strada dal volto triste “ecco” mi dicevo “la gente ha bisogno di essere rincuorata perché quest’ epoca così buia e piena di eventi tristi scoraggia ..eppure le persone hanno un potenziale infinito di gioia … ci vorrebbe qualcosa di colorato e creativo che desse un segnale positivo per riportare il sorriso nei loro pensieri e la creatività per le strade, un sorriso che si espande e non fa perdere la fiducia, un sorriso contagioso dentro e nelle loro teste, ci vorrebbe un segnale…e allora perché non colorare le loro teste?
Così nacquero i cappelli dipinti a mano! La gioia in testa e la speranza di non mollare. Il riscontro fu tangibile. Ogni persona che indossava un mio cappello dipinto sorrideva…si piaceva, riacquistava fiducia e chi era di fronte apprezzava e si illuminava. Sono nati come un segno di speranza e di lotta all’oscurità di un millennio con tanti problemi.. bisogna non perdere la voglia di vivere e gioire sempre, di fronte a qualsiasi ostacolo che la vita presenta. Bisogna trasformare il buio in colore.
Come vengono realizzate le sue creazioni?
Le creazioni sono elaborazioni pittoriche e anche di arricchimento su stoffa, feltro, paglia, velluto, lana etc… della migliore qualità
Quante tipologie e modelli ci sono?
Le tipologie sono molto varie dai borsalini ai baschetti, cappelli per cerimonia e da passeggio, velette e paglie da mare, cappelli invernali . Non c’è una tipologia standard perché le persone che li indossano sono diverse, hanno vari caratteri inoltre realizzo cappelli per donna, uomo e bambini adatti ad ogni tipo di occasione per le persone più riservate e per quelle più eccentriche perché tutti hanno il diritto di avere un segnale di colore in testa . Mi baso sul carattere e anche sul tipo di forma del volto e in generale non sbaglio mai perché il cappello deve essere giusto per ogni tipologia di persona e adatto all’impiego che vuole farne ..un cappello da utilizzare tutti i giorni o in eventi, cerimonie, per il mare o la montagna. Il cappello dipinto mano deve richiamare il carattere di chi lo indossa e deve essere comodo per far sentire la persona a suo agio.
Come è nata la sua passione per il teatro?
La mia passione per il teatro è nata con me, cioè da quando sono nata. Mi piaceva la possibilità di dire quello che avevo dentro interpretando personaggi differenti e passare dal male al bene. Così ho frequentato un’accademia teatrale specificamente quella di Armando Marra e dopo i tre anni di scuola ho costituito una compagnia e scritto lavori adatti per il teatro. Poi sono entrata a far parte di varie compagnie misurandomi con attori professionisti e grandi regie. La mia prima compagnia è quella che mi è rimasta nel cuore poiché sperimentavamo dappertutto: dai teatri alla strada ai più diversi luoghi, portavamo i nostri lavori in eventi culturali ma anche ospedali psichiatrici e tanti altri… Con quegli attori è nata una grande amicizia che è durata sino ad oggi. Ho anche firmato varie regie per il teatro e realizzato piccoli film che hanno vinto premi nazionali e locali . Partendo da questa esperienza ho realizzato laboratori in sedi teatrali e per le scuole.
A quali opere teatrali sta lavorando oggi?
Ultimamente mi sto dedicando ad un laboratorio teatrale al centro storico precisamente a Santa Fede Liberata in via S.Giovanni Maggiore Pignatelli, un ex educandato del sedicesimo secolo, ubicato nel centro storico. Il complesso che è davvero tanto suggestivo è stato abbandonato per più di trent’anni (dal terremoto in poi) , oggi recuperato e messo a nuova luce dal comitato e destinato a bene comune. In questa agorà di dialogo e messa a fuoco di laboratori e vari eventi mostre e mercatini d’artigianato lo scorso anno il laboratorio ha prodotto una piccola compagnia che ha preso il nome da un mio brano “Refole ‘e viento”. Si è costituita come messaggio di speranza culturale ed artistica e anche come possibilità di lavoro. Quest’anno il corso si intitola “Facimmece Storia” E’ un laboratorio di teatro dialettale e teatro civile. Il corso ha uno spettacolo di fine anno ed è gratuito per dare possibilità in questo campo a tutto il territorio . Ogni venerdì ci incontriamo dalle 17 alle 19 e proviamo testi originali. Inoltre essendoci anche i mercatini d’artigianato a Santa Fede Liberata espongo nei fine settimana i miei cappelli dipinti a mano . Coniugando in un umico luogo i miei interessi. E il pubblico sa dove trovarmi.
Quali progetti sono in corso?
In progetto ho una scrittura un po’ sperimentale a cui sto lavorando per proporla in teatro oltre che far crescere la compagnia “Refole e Viento” e continuare a mettere a disposizione la mia esperienza perché c’è “un tempo per fare e un tempo per passare” altrimenti la vita non si espande e non si “eternizza”. Ho a cuore i giovani perché a loro spetta il futuro. E continuo a produrre cappelli che camminano per la città con grida di colore e di forza per trasformare la piattezza.
Cosa vuole dire a tutti i curiosi che la seguono sulla sua pagina facebook ma non la hanno mai vista?
Sono pronta ad accogliere tutti quelli e vogliano venire a trovarmi a Santa Fede Liberata Via San Giovanni maggiore Pignatelli al centro storico di Napoli. Potranno comprendere quanto bisogno c’è di creazione, passione e speranza in un territorio di quartiere che pullula di giovani che se invogliati possono mettere in atto tanta creatività e trovare strade di vita in un’epoca di morte e assuefazione. Infondo basta una speranza per realizzare un opera che va oltre quello che pensiamo di poter fare. Basta mettersi in discussione e aprire agli altri un sogno in comune di pacificazione e amore.
Foto tratte dalla pagina facebook: https://www.facebook.com/La-Cappellaia-Matta-257895931019572/?fref=ts
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