martedì 26 Novembre 2024
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“La Cantata dei pastori” apre la 7a rassegna teatrale all’Auditorium di Saviano.

Sabato scorso, con la regia di Gianni Parisi, è andata in scena ‘La Cantata dei pastori’, opera di Andrea Perrucci che risale alla fine del ‘600, scritta per tramandare ai popoli il messaggio cristiano in maniera limpida e pura da qualsiasi ‘intrusione’ scenica. Successivamente, però, la trama ha subìto significative variazioni, fino a vedersi inserire nella ‘storia’ personaggi comici, quali lo ‘scrivano’ Razzullo e ‘Sarchiapone’, capaci di dare all’opera un nuovo senso artistico che, se da un lato ha concesso minore spazio alla componente strettamente religiosa rapportata alla nascita del Cristo, dall’altro ha arricchita la scena di una comicità che per certi versi, oseremmo dire, fa a cazzotti con gli intenti originari. Ma non è che per questo ne perda in spettacolarità. Anzi, l’innesto ‘new-entry’ ha divertito oltremodo il pubblico anche perché i dialoghi – forse un tantino prolungati ma ben orchestrati dai protagonisti – servendosi di un linguaggio alquanto colorito, hanno suscitato più volte l’applauso e la risata del numeroso pubblico accorso nel ‘gioiellino’ savianese. Lo stesso Giuseppe, in versione ‘rimbambito’, al braccio di Maria che era lì lì per partorire, ha suscitato tanto buonumore in sala ad ogni apparizione sul palco. Diavoli e diavolesse, poi, intenti ad ostacolare la nascita del ‘Bambin Gesù’, relegati al ruolo di ‘can che abbaia non morde’ … hanno provocato un sano umorismo nei maldestri tentativi di mettere in atto i propri intenti ‘delittuosi’ finiti vanamente nel nulla, per la risolutiva, inevitabile sconfitta finale. Che poi sarebbe il sopravvento del bene sul male! Che tradotto in parole povere rileva l’annientamento subìto da Lucifero e company ad opera dell’Arcangelo Gabriele, che ha respinto ogni assalto inneggiando minacciosamente la sua invincibile spada! ‘Don Arcangelo’, per dirla alla Sarchiapone!
Il regista Gianni Parisi, attualmente impegnato con la compagnia di Carlo Buccirosso, aveva già avuto modo di rappresentare tale commedia con la compagnia del teatro ‘Sannazzaro’, traendone indicazioni valide per le successive riproposizioni. A beneficiarne soprattutto gli studenti, che hanno goduto di vari spettacoli messi in scena nei locali cinematografici della zona vesuviana.
Nell’occasione il palco del teatro savianese è stato adornato da una scenografia che ha messo in evidenza la contrapposizione tra il predominante rosso e nero dello sfondo, all’iniziale apparizione dei ‘diavoli’ dal linguaggio ‘sboccato’ e minaccioso … e le tinte chiare e luminose regnanti durante i dialoghi comici oppure lungo il vago ‘peregrinare’ di Giuseppe e Maria. Il tripudio finale avvertito con la nascita di Gesù per la salvezza dell’umanità, con Razzullo e Sarchiapone ad occupare i posti del bue e dell’asinello, ha infine dato l’impressione di avvicinare le componenti comico/religiose in un unico contesto, fino a vederne meno lontane le differenze. E così che il clima natalizio si è diffuso sul palco ma anche in platea, come emanato da una magica cappa in grado di infondere un sereno benessere spirituale. Ma l’ultima suggestione a picchiare sulle corde emotive dell’attento spettatore, è comparsa alla proposizione della note e della voce giovanile di: “Quann’ nascett’ ‘o Ninno”. Siamo sicuri che, allora, qualche lacrimuccia sia comparsa!

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