Un’altra denuncia di una studentessa aggredita nei pressi dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” . E, ancora una volta, la vittima parla della sua disavventura al popolo di Facebook. La ragazza scrive, senza rivelare la sua identità , sulla pagina di Spotted Unior (piazza virtuale oramai utilizzato da tutti gli studenti per condividere pensieri ed opinioni senza imbarazzo, celati dall’anonimato) e rivela : “ho incrociato una decina di ragazzini che sono arrivati verso di me correndo e urlando. Vedendomi si sono fermati e hanno iniziato a spintonarmi e urlarmi contro il peggio cercando di prendermi la borsa”.
La ragazza dice che ciò è accaduto mercoledì 27 novembre intorno alle 17.30 , nei pressi del Palazzo del Mediterraneo a Via Nuova Marina. Fortunatamente, un uomo è intervenuto imponendo ai bulletti di smetterla .
La studentessa è stata sicuramente più fortunata della sua collega. Circa 10 minuti prima, un’altra ragazza era stata aggredita nello stesso posto da una banda di ragazzini tra i 13 e i 14 anni (quasi sicuramente i medesimi soggetti): purtroppo, però, nessuno è corso in suo aiuto e la poverina è stata riempita di pugni e calci. Anche in questo caso, il mezzo con cui ciò è rivelato è Facebook che permette alla notizia di arrivare istantaneamente nelle bacheche di tanti altri studenti , i quali esprimono sconcerto e solidarietà.
Stando alle parole dei proprietari di bar vicini alla sede centrale dell’ateneo napoletano, non si tratta delle prime due aggressioni, non sono casi isolati : è qualcosa che spaventa e ferisce ,non solo fisicamente, la popolazione studentesca (specialmente femminile) che termina le lezioni in un certo momento della giornata in cui non c’è grande traffico di persone su Via Marina e dintorni (come nelle stradine che la collegano a Corso Umberto) .
La ragazza più fortunata, che ha ricevuto soccorso dal gentile passante, dopo aver espresso la sua solidarietà nei confronti della sua collega , vittima non solo di un “semplice” spavento ma di vere percosse, lancia un appello al popolo di giovani navigatori del Net: “c’è qualcosa che possiamo fare? se denunciassi, si prenderebbero dei provvedimenti?”.
Queste domande che pone, agli altri come a se stessa, spingono a riflettere e, si spera, anche ad agire per trovare chi è tanto vigliacco da aggredire , forte del suo gruppo di amici, una persona sola ed indifesa.
Antonella Cremato

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