giovedì 19 Settembre 2024
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Inceneritore: la città che protesta

Acerra. Tutto intorno all’inceneritore doveva essere perfetto ed, infatti, il corteo di chi protestava contro l’inaugurazione dell’impianto non si è potuto neanche avvicinare alla mega struttura. Ogni forma di dissenso è stata tenuta prontamente lontana, ad almeno un chilometro di distanza. La polizia ha, infatti, prontamente bloccato il corteo di manifestanti che era diretto all’inceneritore di Acerra in via Muro di Piombo. A nulla è valsa la trattativa che i portavoce della protesta hanno avviato con i dirigenti delle forze dell’ordine con l’obiettivo di proseguire il cammino fino al termovalorizzatore. Hanno dovuto arrendersi al fermo no e tornare indietro, tra i manifestanti padre comboniano Alex Zanotelli e l’ex senatore del Prc Tommaso Sodano, insieme a tanti studenti che sostenevano cartelloni con scritte contro l’inceneritore e Berlusconi. Il corteo era partito dopo che i partecipanti avevano osservato cinque minuti di silenzio, e i manifestanti stavano sfilando i manifestanti, portando una piccola bara in cartone su una lettiga dello stesso materiale, annunciando “la morte della Campania” e della democrazia. Alla manifestazione stanno partecipando anche alcuni operai della Fiat auto di Pomigliano d’Arco. Il silenzio è stato interrotto da un gruppo di studenti al grido di “Ver gogna”. Non potendo arrivare nel cuore della manifestazione, una parte dei manifestanti ha deciso di occupare l’aula consiliare del municipio di Acerra dove era in corso un’assemblea pubblica per spiegare le
ragioni della protesta. “E’ un giorno di lutto – ha detto Tommaso Esposito, portavoce dei comitati civici – con l’accensione dell’impianto si è uccisa la democrazia, in quanto non è vero quello che il Governo vuole farci credere, e cioé che l’inceneritore non fa male. Le polveri prodotte dall’impianto inquineranno le nostre terre e danneggeranno ancor più la nostra salute”. Esposito, infine, ha annunciato che i comitati locali si gemelleranno con gli altri comitati di tutta la regione impegnati nelle lotte contro le discariche e gli inceneritori, e si sono dati appuntamento per i prossimi giorni, per continuare la raccolta firme contro il Cip6. Tra tante “belle verità” spiegate ieri riguardo l’inceneritore è arrivato anche il parere contrario del Wwf. “”A pieno regime””, ha affermato Ornella Capezzuto, presidente delegato del Wwf Campania, “il termovalorizzatore di Acerra potrà bruciare circa 2000 tonnellate di rifiuti al giorno producendo circa 600 tonnellate di ceneri da smaltire in discarica ed emettendo oltre 11,5 milioni di metri cubi di fumi. E’ questa la scomoda verità che viene largamente sottaciuta o dichiarata ‘controllabile’, ma la tragica esperienza della gestione dei rifiuti in Campania e i gravi casi di cattiva conduzione degli inceneritori in altre parti d’Italia (Colleferro) inducono il Wwf, oggi più che mai, a denunciare tutti i rischi per la salute e l’ambiente che potranno derivare dalla messa in funzione di questo impianto”. Preoccupato anche Tommaso Sodano, responsabile nazionale Ambiente del Prc. “”Lo hanno attivato senza dare alcuna garanzia per la salute dei cittadini””, ha dichiarato Sodano, “”a questo si è aggiunta un’altra ordinanza che autorizza a gettare nell’inceneritore tutti i rifiuti imballati e non prodotti in questi anni, una decisione che contraddice quanto era stato stabilito, secondo cui l’impianto non può bruciare i rifiuti “tal quale”, ma solo cdr di qualità che, tuttora, in Campania, nessun impianto di cdr è in grado di produrre, nonostante le infondate comunicazioni del Governo. Si tratta di un impianto pericoloso, altamente inquinante, che non offre alcuna garanzia, essendo privo di una rete di monitoraggio e dei collaudi necessari. Infatti, l’impianto di Acerra non ha mai ottenuto le 27 prescrizioni e i significativi adeguamenti strutturali per poter rientrare nei parametri di legge indispensabili a seguito del parere di compatibilità ambientale del 2005, frutto di una larga e partecipata mobilitazione popolare. Il territorio campano, già epicentro dell’emergenza diossina e dell’emergenza rifiuti tossici, non può oggi subire un ennesimo grave e irreparabile danno all’ambiente e al territorio. Non si può sacrificare sull’altare dell’emergenza, spesso costruita, la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente”.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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