ROMA – I presidenti dei parchi italiani “in giudizio contro gli incediari” per ottenere “condanne esemplari contro chi distrugge il nostro patrimonio”. Così il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che all’ANSA ha annunciato che domani, su suo mandato, partirà ufficialmente una circolare a tutti i responsabili delle aree protette.
Intanto la Regione Campania ha chiesto l’attivazione dello stato di emergenza e del comitato di sicurezza pubblica nelle province maggiormente colpite dagli incendi di queste ore. Secondo quanto si apprende dal Servizio Antincendio Boschivo della Regione, la situazione sarebbe sotto controllo, ma restano ancora attivi dei focolai. Pertanto, è stato chiesto di tenere in preallarme l’esercito, ove mai la situazione dovesse peggiorare.
Roghi e incendi, molti dei quali di origine dolosa e alimentati da forti raffiche di vento, hanno funestato la prima domenica d’ agosto: ad essere colpite maggiormente sono state le regioni meridionali, in particolare la Campania.
C’ è stata anche una vittima, una donna di 94 morta a Camogli mentre tentava di bruciare sterpaglie nella sua proprietà. Per tutta la giornata gli uomini del Corpo forestale dello Stato, dei vigili del fuoco, volontari e protezione civile con equipaggi di Canadair e elicotteri sono stati impegnati nell’ opera di spegnimento. E’ stato calcolato che i velivoli della flotta aerea dello Stato hanno scaricato complessivamente oltre tre milioni di litri di acqua e di liquido ritardante. Il bilancio del Corpo Forestale parla di 454 incendi divampati in tutta Italia (regioni a statuto autonomo escluse). La Centrale Operativa Nazionale del Corpo, che coordina le 15 sale operative regionali, ha ricevuto, dalla mezzanotte alle 17.30, 7.666 chiamate al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato.
Critica la situazione anche in Calabria con 65 incendi, tra cui uno nel parco nazionale del Pollino, nei pressi di Rotonda. Da stamattina si cerca di spegnerlo, a causa delle difficili condizioni sul campo. Le altre regioni più colpite sono risultate il Lazio con 56, la Puglia con 27 e la Toscana con 15, Le province più colpite dalle fiamme sono state Salerno con 133 incendi, Caserta con 61, Cosenza con 45, Napoli con 42. In Campania il superlavoro per vigili del Fuoco, Protezione Civile, volontari è cominciato già nella notte. A Ischia, nel Comune di Forio (località Panza), un incendio ha distrutto una zona di macchia mediterranea portando allo sgombero di tre famiglie; grave la situazione anche nel Cilento dove sono andate in fumo decine di ettari di vegetazione del Parco. Giuseppe Tarallo, commissario del Parco Nazionale, parla di “piano criminoso di vili sciacalli che hanno approfittato della notte e del vento per scatenare l’ inferno”.
Altri incendi hanno toccato le pendici del Vesuvio – a Torre del Greco, nel Parco nazionale – per finire in vari tratti della costiera amalfitana, in particolare ad Amalfi e Tramoni, e lungo il viadotto Gatto che immette nel porto di Salerno. Il fuoco non ha dato tregua alla Puglia, dove il forte maestrale ha alimentato per tutta la giornata le fiamme divampate al confine tra le province di Taranto e Lecce, sulla costa dello Jonio. Un numero non quantificato di ettari di canneto e macchia mediterranea è andato distrutto nel territorio comunale di Manduria nelle località Torre Columena e Punta Prosciutto. Oltre a decine di uomini da terra, nello spegnimento sono stati utilizzati gli equipaggi di due elicotteri del Corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco. Per precauzione è stato consigliato ai bagnanti di allontanarsi dalla spiaggia e ai proprietari di autoveicoli di allontanarli dalla zona.
Nel Lazio l’ incendio più serio ha riguardato il monte Soratte, tra le province di Roma e di Viterbo. Per precauzione sono state sgomberate alcune abitazioni sulle pendici del monte.Fiamme anche in Sardegna, Basilicata e Calabria richiedendo l’impiego di Canadair e elicotteri. Particolarmente gravosi sono risultati gli interventi per spegnere le fiamme in una vasta zona del parco nazionale del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria, divampate sin dalla notte.
Anna Maria Romano
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