Sant’Anastasia. Doppia inaugurazione questa mattina al caseificio Beneduce, in diretta con il Kosovo la cerimonia di apertura dell’azienda donata agli orfani di guerra. Photo Gallery
Ora ufficialmente il caseificio di “Casa Umbra” inizia a camminare da solo con le sue gambe. A via Eduardo De Filippo nell’azienda dei fratelli Beneduce, questa mattina, in diretta con il Kosovo si sono tenute ben due cerimonie di inaugurazione per suggellare il “passaggio di consegne” tra l’azienda anastasiana e la figlia kosovora che da oggi inizierà a lavorare in autonomia. Apertura cerimonia
Grazie al supporto dell‘Arma dei carabinieri, ricordiamo che l’iniziativa di aprire un’azienda casearia e donarla agli orfani di guerra è avvenuta grazie all’intervento e al lavoro di Antonio e Giuseppe Beneduce e della nuova generazione di imprenditori Alessandra e Daniele Beneduce, convinti dello scopo benefico dopo i racconti di un carabiniere al ritorno dal Kosovo. S.Anastasia. Lavoro agli orfani di guerra, i Beneduce avviano caseificio in Kosovo
Sono intervenuti questa mattina: il vice sindaco di Sant’Anastasia Mario Trimarco, l’assessora Cettina Giliberti, la senatrice Luisa Angrisani, il fondatore i Casa Umbra in Kosovo Massimo Mazzali, gli uomini dell’Arma in rappresentanza al team di Military Police in missione di pace alla base italiana multinazionale specialized unit dei carabinieri a Pristina e l’imprenditore Michele Piccolo. Presenti anche le autorità religiose, il priore del Santuario di Madonna dell’Arco Gianpaolo Pagano, don Marco Briziarelli (direttore Caritas Perugia-Città della Pieve). In diretta dal Kosovo, il vice ambasciatore italiano Ugo Ferrero, il sindaco di Klina Zenum Elazaj e il generale Franco Federici. Emozionati i fratelli Beneduce hanno spiegato l’importanza di aiutare i ragazzi orfani e dare loro un futuro. Toccante l’introduzione di Massimo Mazzali, fondatore di Casa Umbra, che ha raccontato la drammatica situazione di quei bambini, oggi uomini, all’indomani della guerra. Intervento Massimo Mazzali fondatore Casa Umbra in Kosovo
La loro solitudine, la povertà e la consapevolezza di essere precipati in fondo ad un pozzo senza la loro mamma e il loro papà. E poi l’aiuto degli italiani, il calore di quella nazione poco distante e quegli uomini in divisa, i carabinieri, pronti a tendere loro entrambe le mani. «In un momento drammatico come questo, avere questi concreti aiuti e valori portati all’esterno dal nostro territorio ci fa ben sperare. Faccio i complimenti ai Beneduce e all’Arma dei carabinieri per lo straordianario supporto a questo progetto enorme. Noi come amministrazione vi siamo vicini», così il vicesindaco Trimarco. Intervento Mario Trimarco vicesindaco
Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, impossibilitato a partecipare alla cerimonia, ha così commentato l’iniziativa benefica in una missiva inviata agli imprenditori anastasiani: “Desidero ringraziarvi per l’invito a partecipare alla cerimonia di inaugurazione del caseificio “Beneduce-Casa Umbra” a Leskoc, nella Repubblica del Kosovo. Si tratta di un’iniziativa lodevole, che si innesta sull’attività da anni condotta dai volontari italiani di Caritas Umbria in Kosovo, in particolare nell’assistenza a minori in condizioni di vulnerabilità. Sono particolarmente orgoglioso che alla sua realizzazione abbiano contribuito in modo importante anche i nostri militari dell’Arma dei Carabinieri impegnati in quel Paese, a conferma dell’alto contributo fornito dalle nostre donne e dai nostri uomini in uniforme impegnati in tutto il mondo. Vorrei dunque esprimere l’apprezzamento della Farnesina e mio personale per il progetto che avete intrapreso. La partecipazione del nostro Incaricato d’Affari a Pristina alla cerimonia di inaugurazione del caseificio ne è testimonianza. Il sostegno alle nostre imprese all’estero è una delle priorità dell’azione della Farnesina, e questo progetto è particolarmente meritorio, perché è un esempio concreto di come la promozione del nostro Sistema Paese e delle nostre eccellenze all’estero possa integrarsi pienamente con la promozione dei valori fondamentali di amicizia e solidarietà. E un esempio che contribuirà ulteriormente a migliorare le condizioni di vita delle generazioni più giovani per assicurare loro un futuro di crescita economica e sociale, in un Paese a noi vicino e al quale ci lega un’amicizia solida. Sono convinto che questa iniziativa potrà arricchire più in generale i nostri rapporti con il Kosovo, contribuendo a consolidare e creare nuovi ponti tra le nostre comunità.
Con l’auspicio che anche altre aziende italiane prendano esempio dal vostro progetto, vorrei formulare a tutti voi e ai giovani kosovari coinvolti i migliori auguri di ogni successo”.
Luigi Di Maio
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