VOLLA. Impallinato alla caviglia con fucile ad aria compressa, giovane vittima di bulli. Ma la versione della vittima non convince i carabinieri.
“Stavo camminando di rientro a casa quando un auto con due giovani mi si è accostata e uno di loro mi ha colpito con un fucile ad aria compressa”, sintetico e di poche parole il racconto di G.D.P., 20enne incensurato di Volla. La dichiarazione del giovane è stata resa in sede di denuncia prima ai sanitari al Pronto soccorso dell’ospedale “Villa Betania”, poi ai carabinieri della locale stazione: “All’inizio credevo mi volessero chiedere una informazione – racconta il giovane ai militari – poi ho visto l’arma ed ho pensato ad una rapina”. Invece, nulla di tutto ciò, nessuna richiesta estorsiva: i due balordi si stavano semplicemente divertendo con quella che starebbe diventando la nuova moda del momento ovvero “giocare” con fucili ad aria compressa.
Un divertimento opinabile – il giovane rimasto ferito alla gamba sinistra, la scorsa sera in via Alessandro Volta, è stato medicato con 10 giorni di prognosi – perché, nel peggiore dei casi, il colpo può comunque rivelarsi letale come quello di un’arma da fuoco, o altrimenti provocare e lasciare comunque ferite anche abbastanza gravi a seconda del punto del corpo colpito dal momento che si tratta di pallini di piombo. Purtroppo la loro vendita è libera e non necessita di autorizzazione né denuncia di possesso a meno che il calibro non superi determinati parametri da annoverarle in armi comuni da sparo. Intanto anche la versione della stessa vittima è al vaglio dei militari dell’arma locale poiché il suo racconto – con non poche sbavature e contraddizioni – non ha convinto del tutto gli inquirenti. Non è escluso, al momento, che anche la vittima in realtà facesse parte del gruppo ed alla fine di un “gioco” balordo ne fosse rimasto ferito.
Dalle prime indagini e stando ad alcune testimonianze, la scorsa sera nella zona dove il giovane è rimasto ferito da due sconosciuti, pare che vi fosse un gruppetto di ragazzini e anche giovani che si stava “divertendo” con i fucili ad aria compressa: una caccia al bersaglio principalmente tra di loro ma che non avrebbe visto escluse tra le vittime anche qualche malcapitato passante vistosi minacciato o addirittura accerchiato e colpito dai bulli. Proprio come sarebbe capitato al 20enne, rimasto ferito e medicato in seguito al pronto soccorso. Indagini tutt’ora in corso, anche tese ad accertare la veridicità delle dichiarazioni rese.
di Patrizia Panico – fonte Il Mattino area sud-costiera
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