venerdì 20 Settembre 2024
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Il tenore nolano Raffaele Sepe debutta a Mosca

L’invito gli è stato recapitato dalla soprano Elena Popovskaya che non ha avuto nessun tentennamento nell’inserirlo nello spettacolo lirico del 29 gennaio nella capitale russa, insieme al tedesco Weiland Satter – baritono/basso – e al baritono Andjei Beletsky, il tutto con la Novaya Opera orchestra condotta dal maestro Evgeny Samoilov.

“L’esibizione che mi attende – afferma – è varia e molto difficoltosa. Ma è proprio questa complessità ad incitarmi a dare il meglio di me. Per esempio, nel brano della ‘Tosca’ che mi emoziona ogni volta in modo particolare, ‘… e lucean le stelle’, impersonando il Cavaradossi, canto l’amore fisico, e per questo è necessario possedere e trasmettere una particolare carica erotica allo spettatore. Invece, nella ‘Manon Lescaut’ di Puccini, prima in un duetto col baritono e poi nel terzetto finale, la recita avviene in un contesto alquanto concitato, anche musicalmente, poiché a farla da padrone è la gelosia, la ribellione al sentimento non corrisposto, la voglia di impazzire del personaggio. Ma in entrambe le occasioni, benché contrastanti tra loro, è come se la musica scolpisse qualcosa di emozionante, forte, d’irresistibile … nell’anima”.

Lo spettacolo a carattere internazionale, al di là della componente artistica, avviene in un clima particolarmente delicato in cui si mischia la componente sociale a quella puramente scenografica, in virtù del recente attentato avvenuto all’aeroporto di Mosca che ha mietuto numerose vittime e tantissimi feriti. “La gente ha paura!”, riferisce ancora il Sepe. “La preoccupazione di nuovi atti terroristici si legge sul volto delle persone che incontri per strada, nelle parole, negli insoliti gesti quotidiani, componenti che si vestono di timore e perplessità”.
Raffaele avrà per la prima volta Elena Popovskaya come partner.

Ma l’intesa riscontrata nelle prove è stata subito perfetta. Per questo la loro bravura, e quella dei colleghi impegnati nel prestigioso teatro moscovita, dovrà servire anche a dare un attimo di sollievo, di tregua, al ‘lutto cittadino’ emanato dalle autorità locali, con il malcelato invito a voltare pagina. Per questo, oltre a quella degli artisti impegnati, giunga anche la nostra solidarietà non solo alle famiglie delle vittime, ma a tutta società sovietica.

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