Sant’Anastasia. “Mi sono dimesso perchè è accaduto un fatto increscioso”. Così il sindaco Carmine Pone ha spiegato le sue dimissioni. “Il primo segnale evidente di chi mi ha dettato la nuova giunta, l’esecutivo non risponde al sindaco, ma procede per i fatti suoi. L’ultimo atto di una crisi che va avanti ormai da mesi e questo è l’epilogo che era evidente”. Pochi giorni fa il sindaco dopo una crisi che era sfociata nella bocciatura del Bilancio (in prima battuta) aveva nominato la nuova giunta, un esecutivo monco che si era fermato a cinque assessori, con quattro conferme ed una sola new entry: Antonio Sbrescia. Un record il suo, è rimasto in carica soltanto cinque giorni se si considera quanto poco valga un esecutivo senza il suo principale protagonista, che ha comunque venti giorni di tempo per ripensarci. L’episodio increscioso, cui fa riferimento Pone, riguarda l’assegnazione dell’incarico per redigere il Piano urbanistico comunale. “Era in corso una gara per assegnare la redazione del Puc”, ha spiegato, “quando l’assessore al ramo, Pasquale Miniero, ha chiesto al funzionario incaricato di bloccare tutto. Non ne sapevo nulla, il dirigente mi ha informato e gli ho detto di procedere. A quel punto uno dei commissari si è allontanato dalla sede della gara e non è stato possibile proseguire. Per una cosa del genere non potevo restare al mio posto. Non vedo margini di recupero, non è possibile che un sindaco debba operare sotto tutela. Dopo che ho chiesto all’assessore spiegazioni per quello che era successo, ma queste non sono state soddisfacenti e mi sono dimesso. Su cose simili non si può transigere. Finora non c’erano stati segnali concreti di questa situazione per giustificare una decisione così forte come le mie dimissioni, ora non posso sorvolare. Si è dimostrato quello che dicevo, che la crisi era dettata da una questione di potere e interessi di bottega. Cosa che avevo già denunciato per evitare che certe logiche prendessero corpo e poi prevalessero. Io non ho voluto contaminazioni per il mio progetto, altrimenti saremmo andati avanti. Invece hanno utilizzato la giunta come grimaldello per stravolgere il mio progetto amministrativo, ma la gente ha votato me non potevo venire meno ai miei impegni”. E possibile, dunque, che queste dimissioni vengano revocate? “Nella mediazioni ci si incontra a metà”, aggiunge, “ma non credo che sarà possibile, parliamo due lingue diverse”. Nel pomeriggio anche l’assessore Miniero ha presentato le sue dimissioni, facendo sapere di non voler commentare, ma “di essere stanco di tante sciocchezze e di avere voglia di occuparsi solo del sociale”. Sempre per ieri, era fissata una riunione dell’esecutivo nel corso del quale si sarebbe dovuto decidere di prorogare il contratto di lavoro di sei motociclisti della Polizia municipale, che avrebbe permesso agli agenti di restare in servizio per altri quattro mesi di lavoro a tempo parziale. “Nei prossimi giorni terrò meno sedute di giunta possibili”, ha concluso Pone, “per cercare di mettere a posto alcune situazioni, riguardo la delibera dei vigili urbani però c’è qualcosa da rivedere”. Una crisi che difficilmente il centrodestra anastasiano riuscirà a ricucire.
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