Sant’Anastasia. Si è rimasti con il fiato sospeso fino a ieri. Proprio mercoledì 11 novembre, infatti, scadeva il termine di venti giorni entro i quali il sindaco di centrodestra Carmine Pone aveva la possibilità di tornare sui suoi passi e ritirare le dimissioni. Alla fine il leader del Pdl ha deciso di chiudere anticipatamente la sua esperienza amministrativa alla guida di Palazzo Siano.
Nei mesi scorsi non erano mancati i colpi di scena, per ben due volte Pone ha presentato le dimissioni, a luglio le aveva ritirate, per ben due volte il Comune sembrava sciolto, ma così non era. La prima volta a giugno quando il consiglio comunale, compresi tre esponenti della stessa maggioranza, avevano bocciato il Bilancio. Poi dalla Prefettura la notizia che quella seduta non era valida. Stessa cosa il 22 ottobre, in quella assemblea consiliare erano stati bocciati i riequilibri di Bilancio anche stavolta tutti erano convinti che si sarebbe tornati al voto. Ma anche stavolta un nuova sorpresa. Dalla Prefettura avevano fatto sapere che era previsto l’arrivo a Palazzo Siano non di un viceprefetto, ma di un commissario “ad acta” che aveva il compito di effettuare le opportune verifiche riguardo il documento contabile.
La Prefettura ha fatto riferimento alla normativa del Testo unico degli enti locali (articolo 193 comma 4). In particolare, la giurisprudenza in materia specifica che nel caso della mancata adozione degli equilibri di Bilancio il commissario “ad acta” provvede a verificare se questo è accaduto per un atto formale oppure se è riconducibile a “insussistenza” dell’equilibrio stesso. In base a quello poi si arriva allo scioglimento. Ed infatti, nel pomeriggio di martedì è arrivato in Comune il commissario Gianfranco D’Angelo, nominato dal prefetto Alessandro Pansa a seguito della mancata approvazione della verifica degli equilibri di bilancio. “Il Commissario”, si legge in una nota informativa del Comune, “che entro 20 giorni doterà il Comune di Sant’Anastasia dello strumento contabile necessario alla gestione di questi ultimi mesi del 2009”.
Inutile tentare di sentire un commento a riguardo dalla viva voce del sindaco. Pone ha deciso di lasciare la guida della città, ed ha affidato alla lettera letta dal presidente del consiglio nella seduta del 22 ottobre le sue ragioni, da allora è cominciato il silenzio stampa. Dall’altra parte ora si apre la lunga campagna elettorale che si chiuderà con il voto del 28 e 29 marzo. Difficili gli scenari nel centrodestra che, dopo le liti che hanno portato alla fine del mandato cominciato nel 2007, appaiono spaccati.
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