SANT’ANASTASIA. Rappresentazioni in costumi dell’epoca. Mestieranti agli angoli delle strade, a voler simulare l’ingresso nella Napoli dell’800. La tammorra di Barbara Lombardi per rievocare il mito dei briganti e la banda di Casandrino in sfilata per le strade di Sant’Anastasia.
Il saggio di fine anno della scuola di formazione Aciief negli ultimi due anni è balzato agli onori della cronaca per le sfilate ecosostenibili, con abiti ottenuti dagli allievi sarti solo con materiali di riciclo. Quest’anno, invece, maestri e allievi dell’ente di formazione professionale leader in Campania, guidati dalla direttrice Dolores Cuomo, hanno deciso di far rivivere fasti e passioni del Regno delle Due Sicilie, attraverso abiti e acconciature che ricalcano fedelmente tramandate dai dipinti dell’epoca.
Un modo, certo, per mettere in mostra quanto gli allievi della scuola, dagli estetisti agli acconciatori fino ai sarti e agli artigiani, hanno appreso nei loro percorsi formativi, grazie anche e soprattutto all’incredibile attenzione al dettaglio dei lavori esibiti. Ma dietro la scelta di “guardare il passato” c’è anche altro: “Vogliamo ricordare le nostre radici storiche e culturali, siamo un grande popolo con grandi tradizioni – afferma la direttrice – e questo passato va valorizzato per essere orientati, anche professionalmente, verso il futuro”.
“L’Aciief – ribadisce la dottoressa Cuomo – oltre a preparare ai mestieri e alle professioni insegna ai propri giovani cultura e storia. Napoli ha avuto grandi re, grandi palazzi, le ville Vesuviane, un bellissimo teatro che tutt’ora esiste, ha creato il primo tronco ferroviario e la seta a San Leucio. Abitiamo quella stessa Napoli apprezzata dai più grandi viaggiatori europei in un’epoca in cui non c’era confronto se non con Parigi per vitalità e vivacità della città. Dobbiamo tenere bene a mente queste radici se vogliamo rialzare la testa ed essere dignitosi, tralasciando per un attimo il ‘peccato originale’ su cui si è fondato il Regno d’Italia, la vendita del Mezzogiorno per pochi spicci”.
Allievi e allieve figuranti hanno allestito un vero e proprio presepe vivente degli antichi lavori della Napoli che fu. “Che poi altro non sono che le professioni d’oggi, quelle artigianali che richiedono cuore, anima e attenzione: in poche parole, professionalità”, aggiunge la Cuomo. Per la consueta sfilata si è scelto, invece, di ricordare la figura delle Regine, spesso all’ombra, che da queste terre con impegno sociale, caparbietà e spiccate doti hanno lasciato un’impronta nella storia, da Giovanna d’Aragona a Maria Isabella di Spagna, da Maria Cristina di Savoia fino a Maria Sofia di Borbone. Regine che per prime al mondo, dal Regno delle Due Sicilie, si impegnarono direttamente nei campi medici durante le guerre o promossero le prime leggi a tutela delle donne.
“Vedere quello che hanno realizzato i nostri ragazzi per questo ‘spettacolo’ – conclude Dolores Cuomo – ci fa ricordare la bravura e il talento che nasce da queste terre. E allora diciamolo: noi siamo primi nel mondo oggi come due secoli fa. Dobbiamo solo ricordarcelo”.
L’evento è stato anche trasmesso in webstream su Radio Aciief.
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