Sant’Anastasia. “Una rivoluzione congiunta da parte dei sindaci, nel 2015 non si possono lasciare le famiglie senz’acqua all’improvviso perché non hanno pagato qualche bolletta: è una barbaria”.
Chiaro e deciso il presidente del consiglio comunale di Sant’Anastasia, Mario Gifuni che nei mesi scorsi si è più volte interessato della vicenda delle “bollette pazze” per le partite pregresse che hanno reso la vita difficile a centinaia di famiglie e ha chiesto più volte lumi anche sugli improvvisi disservizi della Gori, la società che gestisce le risorse idriche sul territorio. Spesso, infatti, e senza alcun avviso manca l’acqua e i cittadini si ritrovano in un’emergenza che non riescono ad affrontare con tutti i disagi del caso. “La rivoluzione deve partire dai 76 sindaci i cui territori ricadono nella gestione Gori”, spiega Gifuni, “l’acqua è vita, nessuno si rende conto del problema, ma ci sono un sacco di persone che stanno rimanendo senza perché senza preavviso gli viene staccato il contatore. Siamo in campagna elettorale e nessuno parla di un problema serio come questo. Ci siamo dimenticati le fatture per le partite pregresse, la cui proroga scadeva a maggio, e ora che si fa? Manca sui territori un serio impegno civico a riguardo,l’acqua non può essere disallacciata senza avviso, è vero che i cittadini devono pagare, ed è giusto ma devono essere “accompagnati” dall’amministrazione comunale. Dalla Gori si giustificano che inviano le raccomandate, ma tutti i casi di cui mi sto occupando questa raccomandata non si trova. Hanno anche deciso di affidare il distacco del contatore a squadre di operai che lavorano a cottimo, vuol dire che più contatori vengono staccati e più guadagnano. Siamo arrivati a questo punto: dare incentivi in questo modo barbaro e becero ai dipendenti che vogliono guadagnare di più. E’ ora che la politica si riappropri del suo ruolo. La maggior parte delle persone che si trovano senz’acqua sono in difficoltà economica, bisognerebbe fare in modo che gli uffici Politici sociali del Comune sappiano dalla società quali sono i cittadini morosi cui si intende staccare il contatore, in modo che il Comune possa aiutarli a rinegoziare i propri debiti. La politica deve stare fuori dalla gestione clientelare di queste vicende, devono essere gli uffici a fornire aiuto ai cittadini, anche con un sostegno per le bollette ed esiste per questo proprio il bonus idrico”. Un appello Gifuni lo rivolge anche ai candidati governatori della Campania. “La Regione fornisce l’acqua alla Gori, devono intervenire sul gestore e fare in modo che i Comuni si facciano carico del problema, che si ottengano i rateizzi, nessuno chiede che i cittadini non paghino, ma i loro diritti al bene primario che è l’acqua va rispettato. Altrimenti è giusto che si chieda alla Gori di portare i libri in tribunale per cattiva gestione”.DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 16 MAGGIO
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