Aggiungo: “ … e voi uomini, desiderate solo un corpo? Non vi sentite umiliati ogni volta che vi trattano da decerebrati?”
Senza dubbio la chirurgia estetica, i cosmetici, gli stilisti, i programmi usati per migliorare la risoluzione e la qualità dell’immagine digitale, compiono veri e propri miracoli, da fare invidia persino all’Onnipotente. A volte sembra di essere dinanzi a dee dell’olimpo, più che “femmine mortali”!Tuttavia, viene da chiedersi: “Ma la vera Donna, dov’è stata relegata? La donna che è mamma e moglie, divisa tra ufficio e dimora, che fine ha fatto? La signora che non si vergogna delle rughe e del suo volto, simboli della vita che scorre, dov’è?
Nel suo ultimo libro “Il corpo delle donne” Lorella Zanardo parte da questi quesiti per affrontare il problema dell’emancipazione femminile, della sudditanza all’estetica e della scomparsa della dignità. Dopo avere passato in rassegna diversi programmi femminili (Pomeriggio 5, Domenica In, Pomeriggio in salute etc), la scrittrice conclude il primo capitolo descrivendo i modelli femminili in voga nella società odierna: la velina e la grechina. La prima è la donna eccitante, sexy, prorompente, aggressiva, colei che induce alla trasgressione e al peccato, oltrepassando ogni limite; il secondo tipo, invece, è la figura decorazione, dolce, arrendevole, corpo e forme piacevoli e sguardo ingenuo.
Al di là delle differenze estetiche e di comportamento, a nessuno dei due stereotipi è concesso il diritto di parola o replica, non sono portatori di ideologie proprie, ma al più possono annuire e sorridere per confermare le tesi di qualche uomo. Insomma, oggi non si può dire che la donna sia libera di essere sé stessa e agire con la propria testa, oggi più di ieri, siamo di fronte a donne-oggetto, schive di pregiudizi umilianti e disgustosi.
La chiave di accesso per il successo e la notorietà non è l’educazione, l’intelligenza e la cultura, ma solo un bel corpo ed il sapere essere arrendevole o aggressiva a seconda del ruolo ricoperto. Altro dato deludente e svilente, almeno per chi crede nella Donna come essere umano prezioso ed importante per garantire il continuo della vita, è la scomparsa da riviste e programmi televisivi dei volti maturi. “I volti delle donne adulte sono stati banditi dalla televisione” scrive la Zanardo.
Ormai le signore fanno a gara per avere la pelle “tirata” e occultare i segni del tempo, e se ciò non è più possibile a causa dell’età avanzata, escono di scena, surrogate da altre fanciulle belle ed “appetitose”. Insomma, oggi i corpi delle donne sono “carne da macello”: presi, usati, maltrattati, fatti a pezzi e buttati via. “Siamo donne, oltre le gambe c’è di più” cantava Sabrina Salerno. Ma oggi, oltre l’orgia di fianchi, glutei, seni e gambe in bella vista, cosa c’è? Nulla! Non conta il vissuto, non contano le virtù, il talento, l’indole, ma solo ed esclusivamente, un corpo perfetto!
Come se esistesse la perfezione! Quanta stupidità mostrano maschi e femmine che ambiscono alla perfezione estetica! Perfezione e bellezza non sono sinonimi. La bellezza va ben oltre la perfezione, e non colpisce solo gli occhi, ma anche, e soprattutto, il cuore.
Tante manichini freddi, ecco cosa sono le donne di oggi, oppure se un’anima possiedono, si tratta di un’essenza maledetta, infelice, che trova sfogo in notti di alcool, sesso e droga per debellare la depressione.
La Zanardo si sofferma molto sulla televisione, sulle pose hard imposte alle femmine, sulle riprese fatte a seni, glutei, su telecamere che si intrufolano sotto le gonne … e sul riflesso che i modelli televisivi hanno sulle donne comuni, quelle non “famose” che, nella chimera di essere come le famose, annichiliscono sé stesse, la famiglia e i figli, ritrovandosi terre aride, lupi solitari abbandonati nel freddo dell’ipocrisia, del dolore e della noia..
La spasmodica corsa verso l’apparenza e l’ostentazione del corpo ha abolito la dignità, i valori e la vita stessa. “Ma se i volti non mostrano più la loro vulnerabilità, dove reperire le ragioni della pietas, l’esigenza di sincerità, la richiesta di risposte sulle quali poggia la coesione sociale?
Nessuna donna che proponga un’alternativa alla dittatura dei corpi perfetti?”.
Lorella Zanardo, Il corpo delle donne, Milano, Feltrinelli, 2010, p. 80
Raffaella Roselli
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