domenica 22 Settembre 2024
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IL COMITATO SCIENTIFICO DI ISDE ITALIA STIGMATIZZA LE AFFERMAZIONI DEL COMMISARIO BONDI

Arezzo – Il Commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, è stato nominato dal Governo per rappresentare gli interessi di tutti.

Tuttavia le sue recenti affermazioni, che riprendono una perizia di parte aziendale, sono
lungi dall’essere imparziali. Nella sua relazione al Presidente della Regione Puglia, Bondi cita infatti
una relazione dei periti aziendali (Boffetta et al), secondo cui: “E’ noto che a Taranto, città
portuale, la disponibilità di sigarette era in passato più alta rispetto ad altre aree del Sud Italia
dove per ragioni economiche il fumo di sigaretta era ridotto fino agli anni ’70”. La frase
sottintende che non vi sarebbe un eccesso di tumori dovuti all’inquinamento ma tale eccesso sarebbe
attribuibile al consumo di sigarette.

Contestiamo questo modo di porre il problema:
(a) il Commissario non può sposare un tesi di parte, in modo peraltro superficiale;
(b) la relazione consegnata dai Periti della Procura di Taranto e degli Enti pubblici preposti (Istituto
Superiore di Sanità, ISPRA, ARPA Puglia, Agenzia Regionale Sanitaria Pugliese) contiene
un’analisi approfondita della mortalità per tumori a Taranto e nei suoi quartieri, e va considerata
nella sua interezza.

La parzialità e la superficialità delle dichiarazioni di Bondi sono coerenti con il decennale
disinteresse delle nostre classi dirigenti per i danni che l’inquinamento ambientale arreca
all’ambiente e alla salute umana.

Sia il Commissario sia la perizia di parte sembrano ignorare le prove del fatto che l’inquinamento
atmosferico è causa del cancro del polmone anche nei non fumatori. L’autorevole rivista Lancet
Oncology pubblica in questi giorni i risultati di un grande studio epidemiologico europeo che
dimostra come l’inquinamento atmosferico svolga un ruolo importante nell’aumentare il rischio di
cancro del polmone anche nei non-fumatori.

Se Bondi, come sarebbe stato suo dovere, si fosse preoccupato di informarsi sulle prove scientifiche
nel loro insieme, e non solo sul parere dei periti di parte, avrebbe tratto delle conclusioni diverse. In
tal modo avrebbe dimostrato rispetto per i cittadini, per i lavoratori e per gli operatori sanitari
anziché agire sulla base di un’agenda precostituita.

Sulla base di queste semplici riflessioni ISDE Italia chiede al Governo Italiano di provvedere a
ristabilire la verità e a richiamare i suoi rappresentanti a un maggiore equilibrio e senso della
giustizia.

Arezzo, 16 Luglio 20113

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