domenica 29 Settembre 2024
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Il blog dell’Ulisse. Dopo mille sterili polemiche hanno ripulito il Monte Somma

Alla fine, dieci fotografie scattate sulla “traversa” (un luogo di ristoro lungo il percorso che porta al “Ciglio”, la parte alta del Monte Somma) hanno scatenato una bufera in un bicchier d’acqua. Obbiettivo delle foto era porre in evidenza il fatto che purtroppo, tra quelli che partecipano ai festeggiamenti della “Festa della Montagna” (che iniziano il sabato dei fuochi e terminano il 3 maggio), ci sono degli idioti che lasciano rifiuti en-plein air. Apriti cielo. Lesa maestà ai depositari delle tradizioni, ai casamalisti, agli amanti della montagna, alle paranze organizzate e chi più ne ha più ne metta. Prima si è cominciato col dire che quelle foto erano un falso (assurdo, ma che scopo poi vallo a sapere!). Poi si è proseguito affermando che ce l’avessi con le paranze perché, secondo un assioma sviluppatosi nelle teste di alcuni appartenenti ad esse e manifestatosi sul popolare social network facebook, quelle foto corredate da poche righe (“è talmente “e stu core”, che chi ci va in occasione della festa del 3 maggio non può non lasciarci qualcosa di suo. In questo caso è solo monnezza” ) erano rivolte a loro. Infine sono scivolati sulla questione dell’offesa di quartiere (in questo caso il Casamale).E allora tenterò di spiegare, una volta per tutte, la storia. Innanzitutto le foto erano rivolte ai maleducati e agli avventori occasionali della montagna. Chi mi contesta dovrebbe dirmi dove ha letto nella fotonotizia messa sotto accusa la parola o un riferimento a “Paranza”. A me risulta che le paranze operino nel pieno e totale rispetto dell’ambiente (la riprova, casomai ce ne fosse bisogno, sono le dichiarazioni fatte dai giovani del Forum lo scorso anno in occasione della manifestazione “Puliamo a Monte”: “In effetti dal “sabato dei fuochi” e fino al 3 maggio sono i molti ad usufruire degli spazi del Monte Somma (ci sono anche cittadini dei paesi vicinori). Le paranze sommesi ripuliscono sempre e portano a valle la spazzatura, ma purtroppo ci sono tante persone non organizzate che lasciano i nostri splendidi luoghi insozzati”. Tra l’altro la manifestazione si svolse l’8 maggio dello scorso anno ed oltre e i giovani del Forum furono affiancati dalla protezione civile Cobra2). Quindi questa sensazione di esclusività delle paranze nell’uso della Montagna, nel bene e nel male, non l’ho proprio compresa. Così come non ho compreso l’esclusività di portarla nel cuore da parte degli stessi signori delle Paranze (l’inghippo nasce tutto lì: “noi- è in sintesi il ragionamento dei contestatori- portiamo la Montagna nel cuore e quindi siamo quelli cui sono stati rivolti i rimbrotti”). Forse a molti sfugge, ma il Monte Somma è stato candidato al concorso “i luoghi del cuore della Fai” e molta gente, tra cui il sottoscritto, ha votato, con convinzione, anche senza partecipare alcuno evento legato alla Festa. E non credo che chi prova affetto per il Monte Somma si sia offeso, anzi inversamente ci si offende di fronte a certe immagini. Detto dell’eccesso di campanilismo che aleggia nei nostri luoghi (e purtroppo non riguarda solo la Montagna) passiamo a cose più pratiche. Al di là di chi si occupa di ripulire il Monte dopo le feste, c’è un serio problema di prevenzione contro gli scempi ambientali. Mancano i bidoni della monnezza lungo il tragitto. Certo, qualcuno potrà obbiettare che la cartaccia, la bottiglia o la busta in plastica vuota la si può tenere in borsa per poi buttarla a valle, ma sappiamo benissimo anche che certe simbologie, come porre dei bidoni lungo il sentiero, hanno una loro valenza alla lotta all’inciviltà. Poi c’è la questione del ritiro dei rifiuti. Sembra sempre che viviamo in una emergenza perenne. Anzi, in un totale stato di auto-arrangiamento sociale. In realtà non è così. Se paghiamo per dei servizi è giusto che poi questi servizi ci vengano offerti. Il Monte Somma è un luogo pubblico appartenente allo Stato. E come tale deve essere investito dei servizi minimi necessari. Tra questi c’è anche la pulizia in occasioni di eventi eccezionali come quello della festa della Montagna. Scusate, ma a qualcuno risulta che dopo il mercatino rionale, o dopo una manifestazione di piazza venga imposto l’obbligo a chi ha usufruito del luogo di ri-pulire? Ecco, dunque questo atteggiamento eroico, celebrato in modo sacerdotale da chi pensa di essere il depositario di tutto il buono di quel microcosmo, non fa altro che forzare gli eventi e trasformare la normalità in eccezionalità. Per non parlare di quelli che nel ripulire domenica mattina, hanno scattato delle foto dedicando l’album ai giornalisti (soliti cattivi giornalisti!). Come se il gesto fosse stato fatto per ripicca, come se fosse nato in un groviglio di sensazioni ed emozioni da curva di stadio inferocita più che da paese civile. Un paese, gravato da anni di incuria culturale (perché gettare una carta a terra denota innanzitutto incuria culturale) nel quale dei cittadini virtuosi si sbracciano per dare il loro contributo alla collettività e poi magari attaccano ferocemente chi “osa” postare delle foto della monnezza. E per questo mi congratulo e mi complimento con chi ha pulito. Gli attacchi ad personam nei miei confronti e nei confronti di questa testata giornalistica derubrichiamoli a mere cattive interpretazioni di immagini e parole nonché a scarso senso del rispetto delle idee e dei gesti altrui.

Gaetano Di Matteo

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