NAPOLI. “IL BERRETTO A SONAGLI ‘a nomme ‘e Dio” tratto da “A birritta ccu ‘iCciancianeddi” di Luigi Pirandello uno spettacolo della Compagnia Nest Cadattamento e traduzione Francesco Niccolini Regia Giuseppe Miale di Mauro.
“Il carattere di Ciampa è pazzesco, questa è la sua nota fondamentale. Gesti, andatura, modi di parlare, pazzeschi. Cosicché, dovrà nascere il sospetto e la paura che a un dato momento egli possa uccidere”.
(Luigi Pirandello, lettera a Martoglio, 8 febbraio 1917)
“Il Teatro non è archeologia. Il non rimettere le mani nelle opere antiche, per aggiornarle e renderle adatte a nuovo spettacolo, significa incuria, non già scrupolo degno di rispetto. Il Teatro vuole questi rimaneggiamenti, e se n’è giovato incessantemente, in tutte le epoche ch’era più vivo. Il testo resta integro per chi se lo vorrà rileggere in casa, per sua cultura; chi vorrà divertircisi, andrà a teatro, dove gli sarà ripresentato mondo di tutte le parti vizze, rinnovato nelle espressioni non più correnti, riadattato ai gusti dell’oggi. E perché questo è legittimo? Perché l’opera d’arte, in teatro, non è più il lavoro di uno scrittore, che si può sempre del resto in altro modo salvaguardare, ma un atto di vita da creare, momento per momento, sulla scena, col concorso del pubblico, che deve bearsene.”
(Luigi Pirandello, in Storia del teatro italiano, a cura di Silvio d’Amico, 1936)
Con “Il Berretto a Sonagli ‘a nomme ‘e Dio” di Luigi Pirandello la Compagnia Nest del Teatro Nest di Napoli affronta per la prima volta il drammaturgo siciliano nato a Girgenti nel 1867. Il confronto è con uno dei testi più popolari di Pirandello, rappresentato per la prima volta nel 1917 proprio in dialetto siciliano, ma successivamente italianizzato negli anni ’20.
La messa in scena della compagnia Nest promette novità. A partire dal linguaggio drammaturgico utilizzato che muove proprio dal testo originario dialettale scritto da Pirandello per l’attore Angelo Musco (“A birritta ccu ‘i ciancianeddi”), rivisitato dal Nest in dialetto napoletano. Un esordio “in purezza,” per risalire alle origini del testo, con l’intento drammaturgico di strapparlo agli stereotipi dell’adattamento italianizzato, restituendo ai personaggi la lingua e i tratti originali, beffardi e violenti, propri di quei “corpi in rivolta” tra corna e tradimenti antichi, ma non per questo meno cattivi.
Una sfida alle convenzioni del Berretto edulcorato dalla lingua italiana: dopo aver debuttato in Sicilia, in terra agrigentina, con la doppia replica messa in scena al Teatro comunale L’Idea di Sambuca di Sicilia il 16 e il 17 novembre scorso, lo spettacolo torna a casa, per una tre giorni al Nest il 22, 23 e 24 novembre per poi ripartire, a gennaio 2020 per una lunga tournée, con una prossima tappa a Torino.
La regia è affidata a Giuseppe Miale di Mauro (tra i fondatori del teatro Nest e regista della omonima Compagnia) che con questo nuovo allestimento del Berretto, in occasione del decennale della compagnia Nest, mette in scena quattro attori, gli storici della compagnia, Giuseppe Gaudino e Adriano Pantaleo, affiancati da Mario Cangiano e una sola donna, Valentina Acca, nei panni di Beatrice Fiorica. Ogni attore interpreterà più ruoli, sia maschili che femminili, per una commedia dal sapore tragico e dall’intreccio ricco di colpi di scena sino al finale.
IL BERRETTO A SONAGLI ‘a nomme ‘e Dio
tratto da “A birritta ccu ‘i ciancianeddi” di Luigi Pirandellouno spettacolo della Compagnia Nest
adattamento e traduzione Francesco Niccolini
Regia Giuseppe Miale di Mauro
con in o.a.
Valentina Acca
Mario Cangiano
Giuseppe Gaudino
Adriano Pantaleo
scenografia Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano
musiche di Flo
disegno luci Paco Summonte
grafica e foto di scena Carmine Luino
assistente scenografo Vincenzo Leone
assistente alla regia Raffaella Nocerino
organizzazione Carla Borrelli e Valeria Zinno
comunicazione e ufficio stampa Valeria Aiello
una produzione Nest Napoli Est Teatro
Programmazione:
22 novembre ore 21.00
23 novembre ore 21.00
24 novembre ore 18.00
COSTO BIGLIETTO: 12 EURO
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