Somma Vesuviana. Sono bastati due giorni di pioggia per fare emergere i punti critici della città riguardo il rischio idrogeologico: frane, allagamenti, ed infine una voragine lungo la strada statale 268. Situazioni di pericolo che hanno spinto il sindaco Ferdinando Allocca a scrivere tempestivamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai ministri della Salute, Maurizio Sacconi, dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo alla protezione civile alla Prefettura, alle forze dell’rodine, alla Regione, alla Gori, insomma a tutte le autorità che possono far qualcosa per tutelare i cittadini sommesi. “Per il rischio idrogeologico, vulcanico, tellurico e ambientale, il territorio comunale di Somma Vesuviana necessità di campionamento e mappatura”, scrive Allocca, “per redigere un piano che l’includa dei Siti di interesse nazionale (Sin). Con la presente si intende richiamare l’attenzione degli organi preposti, deputati per materia alla sicurezza pubblica, sulla necessità di doversi procedere con ogni urgenza ad un’attenta verifica del territorio comunale”. Per il primo cittadino elementi che concorrono a rendere maggiori i rischi prospettati sono anche il fatto che la città sorga ai piedi del Monte Somma, sia il secondo Comune più vasto della provincia di Napoli per estensione, abbia una densità di popolazione alta, ragioni per cui “è doveroso”, continua l’esponente del centrodestra “procedere con ogni immediatezza ad una efficace mappatura dei suddetti rischi e l’inclusione di Somma vesuviana nel Sin”. Per rendere ancora di più l’idea di ciò che sta accadendo in città e che preoccupa Allocca, anche per quanto recentemente accaduto a Messina in seguito alle forti piogge, il primo cittadino presenta un “report” dei fatti che ormai quotidianamente si stanno verificando a Somma. Evidenziando il fatto che l’amministrazione comunale ha dovuto effettuare diverse emergenze che “non coinvolgono fortunatamente vite umane, che rappresentano tuttavia indice di pericolo”. In particolare riguardo gli impianti di distribuzione idrica, ha infatti sottolineato che le analisi effettuate sull’acqua prelevata dai pozzi, posti a monte, “rivelano che il parametro arsenico è presente in misure elevate”. Ha sottolineato le “continue interruzioni dell’erogazione idrica a causa di guasti nella provincia di Napoli che coinvolgono sempre il territorio comunale con le conseguenze immaginabili anche in riferimento alle rimostranze dei cittadini”. E poi il riferimento all’intervento effettuato, poco meno di una settimana fa, a canalizzare le acque piovane provenienti dal Casamale in via Gino Auriemma nella cupa San Giorgio (ex alveo). “Il subitaneo intervento”, dice Allocca, “ha evitato conseguenze non controllabili e non gestibili”. Ed infine il caso della statale. “In nottata operatori comunali, vigili del fuoco e vigili urbani hanno dovuto prontamente inibire il traffico della statale 268 al chilometro 12,800”, aggiunge, “avviando i relativi lavori di ripristino a seguito smottamento terriccio sovrastante il sedime stradale”. Allocca fa poi riferimento ai fondi stanziati l’agosto scorso dalla Regione per la messa in sicurezza di diversi alvei nell’area nolana e casertana, escludendo però città come Somma che ha sul proprio territorio alvei degradati che insistono per “molti chilometri e in diverse direzioni e pari o superiori a quelli che percorrono i Comuni che beneficeranno dei finanziamenti”, ragione che spinse il sindaco a scrivere al governatore Antonio Bassolino per chiedergli di integrare tale delibera. Oggi il sindaco scrive, e da qui l’allarme diventa più serio, per chiedere “un intervento integrativo anche sulla scorta dei recenti avvenimenti che hanno colpito la provincia di Messina”.
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