Gragnano. È ancora incerto il destino dei ristoranti e delle pizzerie della città del famoso “panuozzo” chiuse perché considerate abusive. Nonostante la notizia dell’arrivo di un finanziamento regionale di 4 milioni di euro data dal sindaco Annarita Patriarca durante la conferenza di servizi tenutasi con un responsabile dell’Autorità di Bacino e i funzionari dell’Asl Na 3 sud, i ristoratori continuano la protesta. I lavori al costone del Monte Pendolo, nella zona di Sigliano, si protrarrebbero per troppo tempo, costringendo le pizzerie a restare senza lavoro. Una soluzione per garantire una riapertura più rapida potrebbe essere, secondo gli stessi ristoratori, la delocalizzazione delle attività. I lavori alla montagna, caratterizzata da forte rischio idrogeologico, prevedono la realizzazione di nuovi canali di scolo e di vasche per la raccolta dell’acqua piovana. Durante l’incontro si è, inoltre, discusso della realizzazione di un nuovo piano di protezione civile. Sono almeno 20 le pizzerie e i ristoranti chiusi negli ultimi mesi nella zona rossa dai carabinieri del Nas, che hanno avuto mandato dalla Procura di Torre Annunziata per effettuare controlli incrociati con vigili urbani e personale dell’Asl. Una vero e proprio danno per l’economia gragnanese, che si basa molto su questo settore e che vede impiegati un gran numero di lavoratori. La protesta quindi continua e, nonostante l’arresto la scorsa settimana di un imprenditore, alcuni ristoratori sembrano intenzionati ad aprire ugualmente le loro attività nonostante il provvedimento giudiziario a loro carico. Se non si riuscirà a trovare una soluzione a breve termine i turisti gastronomici rischiano di trovare chiusi molti ristoranti.
Felicia Liguori
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