Quando quasi due anni fa guardai per la prima volta un’opera di G.M. ero in un gruppo di pittura su facebook, fu l’unico che mi colpì tantissimo per la sua forza espressiva, dopo qualche giorno quel suo dipinto mi era rimasto in memoria come quasi un rifiuto nell’approfondire, il suo secondo dipinto era ancora più forte del primo, fu quasi naturale fermarsi e scrivere sotto la sua opera, molto bello.
“Molto bello” per un persona sensibile che comprende un artista ha un valore di un applauso silenzioso, in realtà c’è tanto da dire su questo eclettico pittore.
Di Chieti, 41 anni, una vita intera a scegliere la sua pittura come unica fonte di arricchimento della sua creatività e della capacità di mostrarsi per quello che è, un vero spirito libero, un pittore che fa della sua scelta di sfrontatezza, a volte, un voce per soli intenditori, e allora usa nelle sue immagini nude e crude come fa un pittore fotografico, tale da lasciare nell’osservatore al primo impatto lo schok del messaggio e far affrontare così le emozioni che vengono fuori, tutte le emozioni nello stesso dipinto.
Guardare un’opera di G.Marrone vuol dire imparare a guardare in faccia la realtà, da quella più realistica che fa da cornice ai personaggi dell’artista, passando attraverso la propria consapevolezza e superando le rigide difese dell’io che regola modelli e false verità, ci porta fino nel profondo dei suoi volti, dei suoi colori che parlano con la rabbia di chi evita di affrontare le questioni umane della vita, e lascia in questa brillante prospettiva un interrogativo a noi tutti, dove siamo protesi se la realtà così come la sappiamo guardare chiaramente è priva di significato altruistico?
Un urlo di un Grande artista, G.M. che diventa la sua sfida personale, pur di andare contro tutto il falso perbenismo e le immagini che il mondo da di copertura, G.M. continua a stupirci così come solo un bravo artista sa fare.
Tutte le sue opere sono in vendita e in vetrina sulla sua pagina di facebook a prezzi anche minimi, rispetto al loro valore, e non scherzando spesso dice…”li vendo perchè ho fame”, ha fame di arte e di pane, potrebbe essere lo striscione del popolo d’Italia.
di Teresa Petrarca
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