Non c’è niente di più esaltante alla fine di una rappresentazione teatrale che assistere all’entusiasmo dei protagonisti, raggianti, festanti, radiosi per la prestazione fornita. L’ulteriore scena registrata sui titoli di coda che esalta per la bravura, le capacità, la maestria … in parole povere per la destrezza che richiede il palco, per offrire al pubblico uno spettacolo in grado di suscitare insistenti applausi, spruzzando di volta in volta nella voce, nei gesti, nelle movenze richieste, cascate di adrenalina allo stato puro, capaci di infondere fiducia all’intero ‘cast’ che, grato per tanta ‘riconoscenza’, ‘aumenta i giri’ e ricambia di par suo, con una recita D.O.C. Insomma, la convinzione che si sta facendo bene, riduce ai minimi termini quei tentennamenti o quelle incertezze che inevitabilmente compaiono in una performance lunga due volte il giro di lancette di un orologio.
E’ il caso della compagnia teatrale “Gli Amici del sig. “G”, presi a rappresentare ‘Le Bugie con le Gambe Lunghe’ all’Eliseo di Poggiomarino. Siamo sicuri di non morderci la lingua nell’affermare che i tredici recitanti hanno determinato una perfetta sintonia con la numerosissima platea, che con ripetuti battimani ha sottolineato il proprio gradimento ad un’interpretazione più che positiva di una commedia proverbialmente difficile, così come si addice alle opere generate dall’inesauribile talento dell’immenso Eduardo De Filippo! Attori ed attrici sono apparsi estremamente convincenti nel variare il ritmo ai personaggi che assumono una robustezza particolare nei ‘cambi di umore’ repentini, difficili da seguire se non ‘studiati’ in modo perfetto, smussandone ogni superfluità, eppure immergendosi in un contesto narrativo con la sicurezza di chi sa il fatto suo.
E’ così che il sentimento della moglie contrasta con la figura dell’amante che non accenna minimamente l’ombra di un ‘mea culpa!’; la donna di ‘malaffare’ si innamora e si strugge nelle due ‘anime’ che si contrappongono in lei; l’insignificante ‘maschera’ di un cinema si ritrova ‘padrone’ ed il personaggio si sdoppia; il marito feconda la serva ma accetta il figlio della moglie concepito con l’altro tra mille calcoli e bizzarrie; la ‘mamma’ roboante, senza il parere della quale non si muove una foglia, arricchisce la sua mimica facciale, ma anche l’intera gesticolazione del corpo, di indefinibili sfaccettature estremamente apprezzate proprio nella loro diversità; ‘Libero’ assesta i suoi ‘colpi’ cogliendo le occasioni che gli si presentano, eppure alla fine si svincola dall’ipocrita convinzione di agire nella prospettiva di quello che dice la gente; lo ‘sciancato’ dai comportamenti ancora più abominevoli del suo aspetto, tiranneggia sull’ingenua, sfiduciata fidanzata che accetta di sposarlo solo per non restare ‘zitella’! E, tanto per gradire, tutti insieme piombano in un unico calderone. Siano essi figli, zii, nipoti, mariti, mogli – e chi ne ha più ne metta! – ciascuno senza la certezza del proprio ‘grado di parentela’ … in una famiglia gioiosamente allargata!!!!!
Personaggi ed interpreti alla stregua di un ingegnoso “Beautiful”, che del conflitto interiore, del vizio e delle virtù impresse col marchio d’autore – componenti brillantemente mescolate come in una saporita torta ben riuscita – fanno la propria forza! Ed è così che “Gli Amici del sig. “G” hanno rotto gli argini di un fiume recitativo alquanto complesso, per raggiungere la meta insita nelle situazioni ‘allegramente’ preposte, senza troppi sbalzi o pericoli di non riuscire a concretizzare il proprio percorso scenico.
In un contesto così contraddittorio, discorde, a tratti irriverenti, sarà sempre la spiccata personalità dei più dotati a decretare il successo o il fallimento di una severa messa in scena. La forza recitativa di certuni prevarrà, ogni volta, inequivocabilmente su altri calpestanti il palco. Eppure, mai come in questo caso, crediamo che a guadagnarsi meriti e lodi, sia l’intera ‘squadra’!
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