Questa sera, intorno alle 19:30 è accaduta l’ennesima tragedia su un passaggio a livello della Circumvesuviana. Un giovane su un motorino ha attraversato un passaggio a livello non protetto da barriere, ma da un segnalatore ottico acustico e, non avvedendosi che annunciava l’arrivo del treno, è stato poi travolto da questo.
Riteniamo che non sia questo il momento delle polemiche e delle recriminazioni, però vedere che nel 2024 esistano ancora i passaggi a livello e sapere addirittura che ce ne sono ancora tanti senza barriere in un paese come il nostro che si definisce “civile” e “moderno” dovrebbe invitare tutti ad una serie di riflessioni.
Il passaggio a livello in questione, come abbiamo detto, è il cosiddetto SOA, è senza le barriere, ma ha una serie di segnalatori che si attivano quando il treno sta per arrivare, essi sono luminosi (luci rosse lampeggianti) ed acustici (una campanella che suona incessantemente) e smettono di funzionare al passaggio del treno. Sono previsti sia dalla normativa ferroviaria che dal codice stradale.
Questi passaggi a livello potrebbero e dovrebbero essere sostituiti da barriere automatiche ma ciò non accade per tanti motivi. Scarsità di risorse economiche delle aziende, apatia gestionale e ostacoli burocratici all’esproprio di pochi metri quadri per installare le “sbarre” ed i relativi motori che le alzano e le abbassano.
In una strada, attraversata dalla ferrovia, in cui tanti anni fa c’era solo campagna, un segnalatore acustico e luminoso poteva anche starci bene ma, ai giorni nostri, in cui tutto il paesaggio è cambiato, in cui ci sono tanti che non sanno più a che serve e non hanno la percezione del pericolo che corrono ogni giorno attraversandolo quando è in funzione, bisogna fare qualcosa di più per evitare altre tragedie.
Aziende, politica, istituzioni devono lavorare in sinergia per eliminare ogni ostacolo economico, normativo, gestionale ed accelerare la chiusura, o almeno la messa in sicurezza, di tutti i passaggi a livello. Ogni intralcio dev’essere rimosso, non si può morire per una distrazione, per l’incoscienza di chi pensa di essere più veloce di un treno, per la fretta di arrivare a casa, per la mancata conoscenza del codice della strada, per l’egoismo di chi non vuole cedere un pezzettino del proprio terreno e far installare le barriere, perché le aziende non hanno soldi da investire nella sicurezza, perché la burocrazia non agevola le pratiche di esproprio o costruzione delle barriere.
Il Sindacato OR.S.A. da sempre si è battuto per chiedere una maggiore attenzione alla sicurezza ferroviaria, soprattutto sui passaggi a livello, abbiamo cercato di sollecitare in ogni modo aziende ed istituzioni per accelerare la soppressione dei passaggi a livello, soprattutto quelli senza barriere.
Oggi per noi è un giorno tristissimo, ci sentiamo sconfitti due volte, la prima perché c’è stato l’ennesimo incidente mortale su un passaggio a livello e la seconda perché non siamo riusciti a far comprendere, con le nostre iniziative sindacali, quanto fosse anacronistico, ai giorni nostri, avere ancora passaggi a livello stradali senza le barriere.
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