ACERRA – Tutti dalla stessa parte. Uomini e donne. Se ne è discusso questa mattina al Castello dei Conti di Acerra nel corso dell’incontro promosso dall’amministrazione comunale di Acerra in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, che ha visto la partecipazione degli studenti del Liceo de’ Liguori, dell’Istituto ‘Munari’ e dell’Istituto Talete. Particolarmente emozionante ‘il minuto di rumore’ nel ricordo di Giulia Cecchettin.
“La scia di sangue di donne innocenti, purtroppo, è sempre più lunga, dove Giulia e Rita sono solo le ultime vittime di un orrore che deve portarci ad importanti riflessioni – ha sottolineato il sindaco Tito d’Errico – secondo il Viminale, sono in aumento, rispetto allo stesso periodo del 2022, sia il numero degli omicidi commessi dal partner, che quello delle relative vittime donne. Il codice rosso bis è uno strumento legislativo importante, ma è fondamentale il dialogo per rieducare i rapporti tra uomo e donna, che deve essere di pari dignità, un principio peraltro già sancito dalla Costituzione. Come amministrazione continueremo a fare sinergia con le scuole, con le associazioni e con le famiglie per ribadire modalità comportamentali corrette e responsabili per lavorare su una rivoluzione culturale educativa”.
“In media ci arrivano 2 ‘codici rossi’ al giorno. Occorre prendere consapevolezza delle fragilità che vanno gestite e prese in carico nel tempo, anche a fine pena attraverso misure di prevenzione da applicare pure per questo genere di reati. Il problema principale – ha spiegato il Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Nola Martina Salvati – sono le relazioni tossiche, patologiche che determinano l’annientamento della persona. Le pressioni psicologiche sono già dei reati e non solo delle ‘spie’ ”.
“Giulia potrebbe essere una nostra amica o potrebbe essere una di noi – ha detto ai ragazzi il consigliere regionale Vittoria Lettieri – e per quel che concerne il lavoro nelle scuole la Regione a luglio ha già istituito delle figure di sostegno alle relazioni nelle classi”.
“Le parole sono macigni – l’analisi del dirigente dei Servizi Sociali del Comune di Acerra Giuseppe Gargano – e quindi sono contrario alla spettacolarizzazione del dolore. Il femminicidio, la violenza, sono un fatto sociale. Bisogna custodire l’altro nel senso di rispettarlo nella sua differenza”.
“Non dobbiamo avere paura di dire ‘no’ – ha evidenziato la psicologa Claudia Caccavale – ed allo stesso tempo dobbiamo dare un nome alle nostre emozioni”. Per l’assessore alle Pari Opportunità Milena Tanzillo “diventa quanto mai necessario il percorso di parità di genere nelle scuole”, “con il ruolo del docente che diventa cruciale con funzioni di ‘filtro’ ” ha invece spiegato l’assessore all’Istruzione Milena Petrella. “Le violenze hanno effetti devastanti sulla donna – il commento dell’assessore alle Politiche Sociali Francesca La Montagna – da parte dell’uomo spesso non c’è l’accettazione, si tende a voler controllare. Due elementi sono fondamentali: prevenzione e coraggio di denunciare”.
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