martedì 24 Settembre 2024
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Gds – Sirci, il colosso di Gubbio chiude lo stabilimento di Volla. 19 operai licenziati.

VOLLA. Diciannove operai della Gds – Sirci, azienda operativa fino a un anno fa nella produzione di tubi in Pvc, da questa mattina sono licenziati. Alla mezzanotte scorsa è scaduta la copertura per la cassa integrazione straordinaria concretizzando il licenziamento collettivo dei lavoratori. Disoccupati. Punto.

L’età media di questi ex operai va dai 30 ai 50 anni: giovani ma poco appetibili per un mercato del lavoro che si sgretola come sabbia giorno per giorno. Si sentono traditi: “Un’azienda che si definisce etica, che vanta di essere il primo gruppo in Italia nella produzione del Pvc, ha derubato la dignità di 19 lavoratori acquisendoli come merce al mercato per poi rubargli professionalità e competenze e buttarli per strada”, è lo sfogo di Salvatore Soria, Rsu della ditta.

La Sirci – Gds è un’azienda, con sede principale a Gubbio (Perugia), operativa nella produzione di tubi e raccorderie in Pvc. Nel 2008 ha acquisito, dalla Italcementi, lo stabilimento di Volla e nel 2012 a seguito di una grave crisi economica ha deciso di chiudere la sede vollese.

Fatto che pone, e, lascia in sospeso, diversi interrogativi alle segreterie sindacali provinciali di Fillea Cgil, Fillca Cisl e Feneal Uil e alle Rsu: “Come Rsu – spiega Soria – abbiamo sempre cercato di capire il perché di questa chiusura, ma mai nessuno ci ha dato risposte esaustive. Parlano (la proprietà n.d.r.) di calo di produzione – prosegue – ma il nuovo passaggio si presenta subito male, con molti cambiamenti che modificano la produzione”.

I lavoratori spigano i cambi radicali che avvengono nella sede vollese della Gds – Sirci. Eliminazione della turnazione del 3 x 7 (3 turni su 7 giorni n.d.r.), che permetteva un abbattimento considerevole del costo kg/tubi. Non viene reintegrato il personale che andava in pensione. E soprattutto, dicono le Rsu, “Si elimina tutto l’indotto ma sopratutto si fa mancare la materia prima per le produzioni costringendoci a lavorare solo tre, o al massimo, quattro giorni a settimana”.

Questo e stato l’inizio della fine. Richiesta di cig ordinaria quasi continuativa. Appena finita, nel 2012, parte l’avviamento della procedura di mobilità con esuberi di tutta la forza lavoro.

Dopo un anno di cigs gli operai non sono sul sentiero di guerra. Non più. Ma chiedono ai rappresentanti sindacali e soprattutto a Ministero e Regione di non chiudere definitivamente la partita.

Occorre un nuovo progetto e al più presto. Un piano industriale di rilancio per la sede vollese che includa il ricollocamento degli ex operai: “Visto che la Gds – Sirci con tre stabilimenti produttivi ha deciso di chiudere quello di Volla – spiega Soria – chiediamo agli Enti interessati un tavolo dove discutere della nostra sorte lavorativa con accesso ad eventuali fondi per rivalutare la professionalità degli operatori con percorsi formativi”.

A fine luglio il sindaco di Volla, Angelo Guadagno, con una delegazione di operai e Rsu, si era recato a Gubbio, un primo incontro con l’ad Luca Magnanelli per discutere del futuro della sede di Volla e dei lavoratori. In quella occasione Guadagno aveva ribadito l’importanza di aprire un nuovo tavolo di discussione con la proprietà.

L’incontro, tenutosi presso la sede dell’Unione industriali di Napoli nelle scorse settimane, è stato del tutto informale e non ha prodotto nulla di positivo per i 19 operai: “I proprietari della Gds – Sirci ci hanno ribadito la chiusura inevitabile dello stabilimento di Volla – conclude Soria – senza verificare la possibilità di un tavolo in Regione Campania che potesse portare ad ulteriori ammortizzatori sociali. Una chiusura totale in pieno disprezzo del dramma di 19 famiglie”.

di Patrizia Panico de Il Mattino area sud – costiera

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