venerdì 22 Novembre 2024
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Furto al cimitero consortile: trafugati 600 portalumini, danni per 70mila euro

MASSA DI SOMMA. Furto al cimitero consortile dei Comuni di Cercola, Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio: i ladri hanno portato via circa 600 portalumini in ottone.

Un furto ingente, pari ad un valore di oltre 50 mila euro, mentre il bilancio dei danni arrecati a seguito del raid supera, invece, i 70mila euro. Insomma un vero e proprio “colpo” quello assestato dai malviventi la scorsa notte, tra domenica e lunedì, al camposanto consorziato che raccoglie le spoglie di circa 2mila defunti. La banda di ladri ha rotto i lucchetti dei due cancelli posteriori alla struttura per entrare con un automezzo fin dentro il cimitero, hanno usato i bidoni della differenziata per riempirli a mano a mano dei portalumini che sradicavano dalle lapidi. La scoperta è stata fatta ieri mattina dagli operai della ditta che gestisce la manutenzione della struttura quando arrivando sul posto hanno visto i cancelli spalancati e a terra il contenuto dei bidoni della spazzatura. E mentre si fa la conta dei danni si teme il peggio: “Speriamo che non tornino per trafugare il resto”, commenta uno degli operai. Nel corso del raid, infatti, la banda di ladri ha lasciato nel piazzale posteriore, da dove si erano precedentemente aperti il varco, alcuni contenitori ancora pieni di portalumni. Forse il mezzo adoperato non poteva più contenerne, oppure, qualcosa li ha fatti scattare e temere di essere scoperti e colti in flagrante. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio per un sopralluogo. Intanto a favore delle indagini svolte dai militari dell’arma ci sono le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza presente nella struttura. Sempre più frequenti i furti nei cimiteri: solo una settimana fa il cimitero del vicino Comune di Pollena Trocchia venne trafugato di circa 400 vasi e porta lumini in ottone. Era il terzo furto in poche settimane al camposanto pollenese e, nell’ultimo episodio, i malviventi scoperchiarono anche i tetti delle cappelle rivestite di rame. Un business, questo del rame e dell’ottone, da non sottovalutare sul mercato nero della rottamazione dove a gestire il controllo spesso è la criminalità.

 

di Patrizia Panico fonte da Il Mattino area sud-costiera

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