DA METROPOLIS DEL 14 GENNAIO
Somma Vesuviana. Deve scontare 4 anni di reclusione in una comunità di recupero, da quella comunità però era scappato ai primi di dicembre e da allora si era reso irreperibile. I carabinieri, gli stessi che l’avevano arrestato nel 2009, lo hanno rintracciato e tradotto nel carcere minorile di Airola (Benevento). Protagonista di questa fuga Daniele Baselice, oggi 20enne, ma all’epoca dei fatti ancora minorenne. Insieme ad un gruppo di amici, tutti residenti come lui nel Parco Fiordaliso di via San Sossio a Somma Vesuviana, si rese colpevole di tentato omicidio, rissa aggravata, porto e detenzione abusiva di arma.
Era il settembre del 2009 quando Baselice con altri sei amici al culmine di una notte brava in una discoteca di Bagnoli scatenarono una rissa violenta al termine della quale un giovane di 23 anni rimase gravemente ferito da alcuni colpi di pistola. Allora grazie alla collaborazione degli agenti del commissariato di Pozzuoli con i carabinieri della stazione di Somma Vesuviana furono arrestati Gennaro Frascione, Alfredo Rapuano e Carlo Carasuolo. Secondo quanto ricostruirono all’epoca gli inquirenti i tre ragazzi avevano aggredito un gruppo rivale, una lite cominciata all’interno del disco-club per poi continuare in strada. Aggressione non soltanto verbale, un giovane, infatti, rimase ferito gravemente e per giorni restò ricoverato prognosi riservata all’ospedale “ Vecchio Pellegrini”. Grazie all’ausilio di alcuni testimoni che assistettero alla scena fu possibile rintracciare l’autovettura guidata dai giovani coinvolti nella rissa.
Dopo poco finì in manette anche Baselice, ma essendo minorenne e con alcuni problemi di tossicodipendenza, il giovane finì nella comunità di recupero di Scisciano, dove fino alla sua fuga avrebbe dovuto scontare i 4 anni di reclusione cui è stato condannato nel frattempo. Dalla struttura però il ventenne è più volte scappato, l’ultima volta il 6 dicembre, quando aveva deciso di non farvi ritorno. I militari di Somma Vesuviana (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo e del suo vice il maresciallo Alessandro Gambino) insieme ai colleghi dei “Nas” di Napoli, in seguito ad una pressante attività investigativa, sono riusciti a rintracciarlo. Il ventenne era tornato a Somma, si nascondeva nella casa di un amico sempre all’interno del Parco Fiordaliso. Anche nel 2009 fu proprio l’indagine dei militari di Semprevivo a far seguire la scia dell’aggressione da Bagnoli a Somma. Grazie all’ausilio di alcuni testimoni che avevano assistito alla scena fu possibile rintracciare l’autovettura guidata dai giovani coinvolti nella rissa. L’auto fu scovata nei pressi dell’abitazione di Gennaro Frascone, si trattava di una Renault Clio di colore nero che fu ritrovata danneggiata, aveva infatti il lunotto posteriore sfondato. Un particolare che ricordavano proprio alcuni di quelli che si trovavano fuori la discoteca quella notte.
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