Pomigliano d’Arco. La salvezza dello stabilimento Fiat di Pomigliano potrebbe arrivare dall’America. E’ proprio negli Stati Uniti, infatti, che l’amministratore delegato del gruppo torinese, Sergio Marchionne, sta incontrando in queste ore i dirigenti della Chrysler e una task force della Casa Bianca per definire gli accordi che porterebbero il Governo americano a concedere alla casa automobilistica di Detroit altri 6 miliardi di dollari. Denaro che consentirebbe una ripresa anche all’azienda del Lingotto che con la firma di questa partnership americana è pronta a conquistare spazio nel mercato internazionale dell’auto e rientrare nei meccanismi di produzione che garantirebbero i posti di lavoro oggi a rischio. Marchionne ha dato rassicurazioni al ministro allo Sviluppo Claudio Scajola sul futuro delle fabbriche italiane. “L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ci ha dato rassicurazioni sull’impegno di mantenere gli stabilimenti in Italia”, ha dichiarato Scajola. Un salvataggio a catena che porterebbe il piano auto voluto dal presidente Barack Obama a garantire anche i posti di lavoro nella stessa Pomigliano d’Arco. L’accordo tra Fiat e Chrysler si fonda sull’utilizzo del brevetto di un motore chiamato Multiair che è stato ideato da Elasis, il centro di ricerca Fiat del mezzogiorno. Elasis è nato nel 1988 a Pomigliano d’Arco ed ora è una delle realtà di riferimento per la ricerca e sviluppo nel settore delle automobili, oltre ad essere una delle più importanti società europee di ingegneria avanzata. Grazie al motore ideato da Elasis gli americani possono immettere sul mercato autovetture che riducono, già dal 2010, le emissioni di anidride carbonica del 75%. Ed è una delle condizioni che il governo americano ha posto alle aziende auto per concedere gli aiuti economici. “Elasis è l’esempio che dalla crisi si esce con gli investimenti sulla ricerca”, spiega Andrea Di Martino, dirigente di Sinistra e Libertà, “La notizia che l’accordo tra Fiat e Crhysler passa per l’interesse degli americani sui prodotti della ricerca di Elasis, come il motore Multiair, è due volte una buona notizia. In primo luogo perché conferma che da questa crisi si esce con gli investimenti sulla ricerca. Quindi Fiat prenda atto ed investa sugli stabilimenti Campani e sui centri di ricerca. La seconda buona notizia è che la Campania è la sede di uno snodo importante per la innovazione di prodotto”. De Martino sottolinea la peculiarità del gruppo di ricerca pomiglianese che si occupa dell’impostazione dei nuovi veicoli e motori del Gruppo Fiat e nel cui organico ci sono più di 800 addetti, tra ingegneri, tecnici e operai. “Tecnici e ricercatori del mezzogiorno che produce, hanno ideato il motore che a basso impatto energetico è l’investimento strategico per il futuro”, aggiunge l’esponente di Sinistra e Libertà, “Obama negli States ha varato un piano per produrre motori a basse emissioni ambientali che sono la condizione per l’intervento pubblico. Noi in Italia ed in particolare nel Sud, questo motore lo abbiamo ideato con le nostre competenze, ed oggi siamo all’avanguardia. Il governo inverti la sua politica e investa sui grandi centri di ricerca del Mezzogiorno, evitando di continuare a depredare le risorse dalle nostre terre”.
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