Pomigliano d’Arco. Una lotta fra poveri: la Fiat trasferisce operai da Pomigliano a Chieti e la Fiom sciopera. In più i lavoratori inviati in trasferta dal “Giambattista Vico” vengono penalizzati e maltrattati, a denunciarlo sono le stesse tute blu. Intanto, domani nel comune abruzzese di Atessa, dove dal 13 luglio 40 dipendenti pomiglianesi andranno ad incrementare la produzione della “Plastic Components end Modules Automotive Spa” (ex Ergom Magneti Marelli) del gruppo Fiat. Notizia che ha spinto la Fiom provinciale di Chieti ad indire uno sciopero di otto ore per turno, oltre ad un presidio dei cancelli della società dalle 6.30 del mattino. La ditta in questione ha 220 dipendenti e produce plance e serbatoi per il furgone Ducato della Sevel. Lo sciopero a Chieti non poteva lasciare in silenzio i lavoratori pomiglianesi. “Questa notizia mi lascia di stucco”, afferma Gerardo Giannone, delegato sindacale e operaio, “pensare che la solidarietà tra operai venga a mancare proprio da chi si professa difensore unico dei diritti della classe operaia è scandaloso. La Fiom continua a giocare un ruolo di agitatore di massa per destabilizzare il sistema. Negli anni addietro il sito pomiglianese ha sempre offerto solidarietà a chiunque la cercasse, abbiamo accolto i nostri fratelli operai da ogni parte d’Italia sacrificando anche il rinnovo dei contratti a termine nel nostro sito, ora vediamo che nessuno ci vuole. A Melfi gli operai napoletani vengono trattati come bestie sulle linee, le peggiori postazioni sono dei napoletani, a cui viene anche rivolto, in modo palese, un continuo disprezzo dei dirigenti locali e sindacali. Ho notizie di auto scippate o con danni ai lavoratori di Pomigliano, ed ora anche il sindacato della Fiom contribuisce a spezzare il fronte unitario della classe operaia. Eppure la stessa Fiom non lesina di suggerire persone a lei vicine da mandare in trasferta, ora si ritrovano i nemici in casa. Vergogna, un sindacato non può agire in questo modo. Credo sia arrivato il momento di dire con franchezza a tutta Italia che la Fiom ha perso ogni connotato adducibile ai valori del comunismo e della sinistra in generale”. Una situazione critica che il segretario provinciale della Fiom di Chieti, Marco Di Rocco ha cercato di precisare. “Non vogliamo creare scontri tra i lavoratori”, ha puntualizzato, “ma non possiamo non sottolineare come la Fiat abbia disatteso gli accordi che prevedevano il reinserimento in fabbrica degli operai in cassa integrazione e degli interinali del nostro territorio. Non possiamo penalizzare gli operai della Val di Sangro, che stanno affrontando pesanti conseguenze a causa della crisi”. Una situazione critica che per il sindacato giustifica lo sciopero, considerato che hanno chiesto alla Plastic Components di anticipare l’assunzione di 13 lavoratori a termine il cui contratto doveva essere stabilizzato nei prossimi mesi. “In caso contrario”, conclude Di Rocco, “lo sciopero andrà avanti ad oltranza”.
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