lunedì 16 Settembre 2024
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Fiat, ecco le richieste di Fiom per l’accordo

Pomigliano d’Arco. In vista dei diversi appuntamenti economici di questa settimana per il piano Marchionne le segreterie Fiom e Cgil di Napoli e della Campania hanno tenuto ieri mattina presso la sede una conferenza stampa per illustrare le iniziative promosse alla luce del piano illustrato dai vertici della Fiat e delle ricadute che riguarderanno lo stabilimento di Pomigiano.In particolare, sono stati precisati gli elementi del piano che s’intendono approfondire e sono stati annunciati i prossimi appuntamenti, previsti per venerdì 30 aprile, con le forze politiche e parlamentari, e lunedì 3 maggio con un’assemblea pubblica presso la Sala Borsellino di Pomigliano con il segretario generale della FIOM Gianni Rinaldini. “Siamo pronti a trattare, perchè a Pomigliano si costruisca innovazione di prodotto e di processo” ha commentato Giovanni Nughes della CdlM di Napoli. “Siamo l’organizzazione sindacale che maggiormente si è battuta per assicurare una prospettiva industriale allo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Con altrettanta determinazione vogliamo, però, fare una trattativa con la Fiat perchè crediamo sia possibile creare sviluppo a condizioni migliori per i lavoratori” – ha aggiunto il segretario generale della Fiom Napoli, Massimo Brancato. Un accento marcato sulla difesa delle condizioni dei lavoratori, ma anche una mano tesa verso possibili trattative. Presente alla conferenza anche una delegazione di lavoratori, che chiede prospettive, dal punto di vista occupazionale e riguardo all’indotto. “Non vogliamo che le condizioni dell’azienda ci siano imposte – ha denunciato Franco Percuoco, delegato Fiat – vogliamo che si tengano conto delle esigenze dei lavoratori, di quanti lavorano alle catene di montaggio e all’indotto e che si diano prospettive a coloro che, da oltre un anno e mezzo, sono in cassa integrazione”. Per accettare il Piano presentato dalla Fiat la Fiom-Cgil intende approfondire le questioni relative alla riduzione delle pause in catena, lo spostamento della mensa a fine turno. “Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) – aggiunge Andrea Amendola della Fiom – ci comunicheranno la disdetta degli accordi precedenti, o di una parte di essi. Successivamente chiederemmo un incontro con l’azienda per cominciare la trattativa”. “Su un punto saremo intransigenti durante la trattativa – ha sottolineato – e cioè quello della condivisione con tutti i lavoratori e per questo coinvolgeremo, come è sempre stato fatto, anche le altre organizzazioni sindacali”. “C’è urgente necessità di aprire la trattativa” ha denunciato Federico Libertino, segretario CGIL Campania.
“Il piano non è un regalo di Marchionne ma il frutto della lotta, che dura da anni, dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiat. Noi vogliamo contrattare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori – ha continuato Libertino – E’indubbio che il nuovo piano ne determinerà necessariamente il cambiamento ed è per questo è inderogabile che esso sia sottoposto al loro giudizio”. “In questa fase – ha denunciato Maurizio Mascoli segretario generale della FIOM Campania – è tutto bloccato. I lavoratori di Pomigliano si troveranno per una lunga fase in cassa integrazione a zero ore e ancora non sono state definite nè le risorse per gli ammortizzatori né nuovi piani di formazione. I segretari di CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro al nuovo Presidente della Regione Campania poiché è assolutamente necessario che ci sia un confronto sia sul versante della formazione che degli ammortizzatori sociali”. Intanto anche i sindacati che dal primo momento erano pronti con la penna in mano per l’accordo in bianco di Marchionne, continuano a sostenere la loro linea di approvazione, per uno stabilimento che a loro parere può e deve guardare al futuro . “Già mercoledì dobbiamo definire un accordo, a partire da Pomigliano, che è la situazione più urgente e lo snodo per tutti gli altri”. Lo afferma Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic.
“Vogliamo compiere tutte le azioni necessarie – dice – affinché sia data piena attuazione al piano dell’azienda che intende riportare produzioni importanti dall’estero in Italia e intende rilanciare a Mirafiori il marchio Alfa Romeo. Per questo ci sarà bisogno di misure di flessibilità nell’utilizzo della manodopera e degli impianti. Questo creerà le precondizioni perché la Fiat possa dare nuova occupazione aggiuntiva e crescita importante delle retribuzioni per i lavoratori”. “L’emergenza è Pomigliano, discutiamo gli elementi necessari per sbloccare quell’investimento e poi definiamo l’intesa che valga per tutti gli stabilimenti”. E’ l’opinione del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, secondo il quale “mercoledì si comincerà a discutere di metodo più che di merito”.
“Stabiliremo un programma – spiega – e definiremo le priorità. Ci sono questioni che riguardano tutti gli stabilimenti, ma la priorità è Pomigliano: la cosa più urgente è fare un accordo per la fabbrica campana”. Intanto la settimana di fuoco è aperta sulla trattativa più controversa degli ultimi anni, tra le parti sociali c’è continuo braccio di ferro, si parla di guardare al futuro, mentre forse per capirlo bisognerebbe chiedersi dove siano finite le 15mila tute blu dell’ex Alfa Sud.

Isabella Esposito

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