Si terrà sabato 15 gennaio 2011, alle ore 16.00, presso la Chiesa di San Felice in Pincis, la presentazione di Pomigliano Sacra, opera in due volumi realizzata dal responsabile della Biblioteca Comunale di Pomigliano d’Arco dott. Giovanni Basile e dalla dott.ssa Annunziata Esposito. Il primo volume è arricchito da un contributo della dott.ssa Claudia Giovenco.
A presenziare l’evento il vescovo di Nola monsignor Beniamino Depalma, il sindaco di Pomigliano Raffaele Russo e i sacerdoti della città. La presentazione sarà coordinata da don Peppino Gambardella, parroco di San Felice in Pincis. Interverranno la prof.ssa Carmela Vargas, Università “Suor Orsola Benincasa”, e la dott.ssa Tonia Solpietro, “Archivio Storico Diocesano di Nola”.
L’evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per San Felice, patrono della città, che si terranno dal 13 al 16 gennaio con un ricco programma che include momenti religiosi, civili e culturali. L’obiettivo della manifestazione è accendere i riflettori sulla difficile fase attraversata da Pomigliano sotto il profilo sociale e lavorativo. «Esiste un collegamento diretto tra la realtà attuale e l’esperienza ascetica di San Felice, che si è sviluppata sia attraverso l’evangelizzazione che attraverso il lavoro – dichiara don Peppino Gambardella – Nell’ultima parte della sua vita, infatti, il santo si è dedicato al lavoro nei campi, affidando il proprio sostentamento a quanto prodotto dalle sue mani e destinando parte di quanto ricavato dalla terra al sostentamento dei poveri. San Felice, dunque, può essere visto come patrono dei lavoratori, in particolare in questa fase di crisi che attanaglia Pomigliano. È stata questa considerazione che mi ha indotto a contestualizzare la festa nello scenario dei gravissimi problemi che la città sta vivendo».
Per questo motivo, nella serata del 13 gennaio è prevista la proiezione del film documentario Ridotte Capacità Lavorative, di Paolo Rossi. Nella mattina del 14, invece, saranno i lavoratori di diverse aziende pomiglianesi a portare in processione la statua di San Felice. Grande importanza, sotto il profilo sociale, avrà anche l’evento Cortili in Festa, che si terrà sia il 14 che il 15 gennaio.
La presentazione di Pomigliano Sacra rientra nei momenti culturali della manifestazione. I due tomi in cui si articola lo studio di Basile e di Esposito costituiscono il secondo e il terzo volume della Collana di Studi Pomiglianesi, inaugurata nel 2009 con Storia di Pomigliano d’Arco dalle origini ai giorni nostri. La Collana rappresenta un complesso progetto editoriale con cui s’intendono approfondire gli aspetti determinanti della città, attraverso un vastissimo spoglio di testi, documenti e immagini assimilati al patrimonio della Biblioteca comunale. Le pubblicazioni, coniugando carattere scientifico e divulgativo, risultano fruibili a tutti. La finalità del progetto è quella di soddisfare una specifica esigenza di indagine tematica, coniugando gli scopi didattici al necessario rigore scientifico nella presentazione dei documenti mediante dettagliate bibliografie.
Il primo volume della Collana presentava una panoramica completa delle vicende attraversate da Pomigliano, dai primi insediamenti fino ai giorni nostri.
Oggetto del secondo e del terzo volume sono l’arte e l’architettura sacre, insieme ai sacerdoti e religiosi pomiglianesi, analizzati nella loro evoluzione storica attraverso lo spoglio di documenti antichi e moderni, partendo dalle prime tracce del X secolo per giungere alla nostra epoca.
La scelta di suddividere Pomigliano Sacra in due tomi non è casuale, ma risponde alla volontà di dare una sistemazione chiara e precisa all’immensa mole documentaria proveniente dall’Archivio Storico Diocesano, dall’Archivio di Stato di Napoli e dagli Archivi parrocchiali ricostruendo così la storia religiosa di Pomigliano.
In quello che costituisce il secondo volume della Collana, intitolato Pomigliano Sacra: Parrocchie, chiese e cappelle, viene proposta una descrizione particolareggiata degli edifici religiosi ancora presenti sul territorio e di quelli di cui è rimasta solo traccia documentaria. L’attenzione si focalizza sulla storia dei monumenti e sull’analisi di ogni singolo manufatto, mettendo in luce alcune delle opere più pregiate dal punto di vista artistico, come l’Adorazione dei magi del 1580, la pala d’altare cinquecentesca di Teodoro D’Errico, le statue lignee settecentesche della Chiesa di San Felice in Pincis e i tesori della Rettoria del Carmine.
Nel terzo volume, dal titolo Pomigliano Sacra: ordini monastici, sacerdoti e religiosi, sono ricostruite la storia degli ordini monastici e le biografie di oltre duecento sacerdoti e religiosi che, nel corso dei secoli, hanno operato per la crescita sociale di Pomigliano e hanno contribuito alla costruzione dell’identità culturale della città. Tra i tanti, splendono figure imponenti come l’abate Felice Toscano, monsignor Felice Basile, monsignor Felice Pirozzi e il missionario padre Pasquale Pirozzi.
A corredare lo studio dei dati provenienti dalla ricerca e dalla documentazione archivistica, un ricco apparato fotografico delle strutture ecclesiastiche, dei manufatti artistici significativi per la storia di Pomigliano e non solo, come la Cappella Imbriani-Poerio, monumento nazionale, e dei volti di personaggi importanti come monsignor Pirozzi, delegato apostolico, fino a sacerdoti meno conosciuti ma non per questo meno degni di attenzione e di analisi.
«Nella realizzazione della presente opera – spiega monsignor Depalma, nella sua presentazione – gli autori hanno saputo ricomporre il mosaico della storia religiosa pomiglianese, rintracciandone le tessere mancanti, incastrandole nell’originaria posizione di cui si era persa la memoria nel corso dei secoli. Mi è difficile rendere, con poche parole, giustizia al pregevole lavoro, ma mi sono così immerso nella piacevole e circostanziata indagine condotta dagli accorti autori, da sentirmi coinvolto pienamente quale ricercatore e studioso».
Di pari tenore il commento di don Peppino Gambardella: «In questa pregevole opera, di carattere divulgativo, mi preme sottolineare, oltre al rigore della ricerca felicemente abbinato alla chiarezza dello stile, il senso di rispetto espresso dagli autori per il patrimonio storico, culturale e religioso di Pomigliano. La lettura è pregna di suggestioni legate alle esperienze di personaggi noti, qui riscoperti alla luce di notizie di stampo documentale, che non appesantiscono la forma, anzi costituiscono la trama con cui gli autori si sono cimentati nell’operazione non facile, ma riuscita, di comporre un’opera accessibile a tutti».
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