Castellammare di Stabia Festa della Liberazione:
domenica la città di Castellammare, Medaglia d’Oro al Merito Civile dal
2005, renderà omaggio a 12 deportati stabiesi nei campi di concentramento, all’indomani dell’8 settembre 1943.
Le celebrazioni del 64° Anniversario della Liberazione prevedono domenica 26 aprile 2009: alle ore 9.00 il corteo che parte da via Roma, nei pressi della sede dell’Associazione Combattenti, e arriva a piazza Giovanni XXIII attraversando via Roma, piazza Matteotti, corso Vittorio Emanuele e via Mazzini; alle 9.30 la cerimonia di omaggio ai deportati stabiesi nei campi di concentramento; alle 10.30 la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale e alle 11.15 la deposizione di corone d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti in piazza Principe Umberto.
Durante la cerimonia a Palazzo Farnese sarà consegnata una targa
celebrativa a: Ernesto Buono, Michele Covito, Mario Cusatti,Umberto De
Cunto, Salvatore Donnarumma,Luigi Elefante, Giuseppe Lauro,Francesco Paolo Pappalardo e Vittorio Russo. Sarà consegnata ai parenti una targa
commemorativa alla memoria di Giovanni Battista Donnarumma, Giuseppe Lusciano e Antonio Martone.
Già nei mesi scorsi i deportati stabiesi hanno avuto il riconoscimento del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Prefetto di Napoli,
Alessandro Pansa.
“Castellammare di Stabia, città Medaglia d’oro al Merito Civile-
sottolinea il sindaco Salvatore Vozza- rende omaggio a persone che hanno vissuto sulla loro pelle l’orrore della guerra e del totalitarismo
nazi-fascista. La storia con la ‘S’ maiuscola è fatta dalle storie
individuali di tanti uomini e donne concrete. Noi abbiamo la fortuna di
poter ascoltare dai nostri concittadini cosa ha significato quella
drammatica esperienza e la guerra”.
“Il 25 aprile – dichiara il primo cittadino stabiese- appartiene a tutti
gli italiani perché proprio sul rifiuto del fascismo è stata costruita la
nostra Repubblica, grazie all’incontro delle culture migliori del Paese, e
all’impegno di tutti per la libertà. Non è un rituale vuoto, ma una
ricorrenza che costringe tutti noi, ciascuno per la sua parte, a una
riflessione attenta e a un impegno quotidiano per la difesa e il rilancio
dei valori della nostra Costituzione”.
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