Feriti per i festeggiamenti di Capodanno in calo nell’area vesuviana. Il drammatico bollettino quest’anno è stato in linea con il trend nazionale. Meno botti, minor numero d’interventi con il napoletano però che si conferma la maglia nera d’Italia per gli incidenti di Capodanno. Una decina in tutto gli interventi nei due presidi di pronto soccorso dell’area vesuviana, la clinica Trusso di Ottaviano e l’ospedale Apicella di Pollena Trocchia. Ed è proprio in quest’ultimo che è stato registrato il ferito più grave. Poco dopo la mezzanotte infatti si sono presentati due uomini al pronto soccorso. Il primo aveva la mano interamente coperta di sangue. I medici di turno gli hanno constato la perdita della prima falange dell’indice della mano destra più altre escoriazioni sulla stessa mano. Il ferito è stato immediatamente trasportato d’urgenza al reparto di chirurgia della mano dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli dove ha subito un primo intervento chirurgico. Ancora incerte le cause dell’incidente. Secondo però la ricostruzione fatta dallo stesso uomo alle forze dell’ordine a provocargli il danno sarebbe stato un petardo, un vulcano, il quale invece di emettere la classica scia di fuoco verso l’alto sarebbe esploso. L’accompagnatore dell’uomo che ha perso le dita invece è stato medicato per alcune abrasioni probabilmente provocate dalla fiammata dello stesso petardo. Per il resto, la maggior parte degli interventi, i medici e gli infermieri di turno li hanno riservati ai giovanissimi giunti ubriachi alla struttura ospedaliera. Alla Trusso invece non è stato registrato alcun intervento legato ai fuochi. La curiosità è che sono giunti al nosocomio ottavianese alcune persone feritesi nel tentativo di aprire le ostriche e le bottiglie di champagne.
Gaetano Di Matteo
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