venerdì 22 Novembre 2024
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Facciamo un Pacco alla Camorra, Mocerino: “La rivincita dello Stato”

Camorra: Mocerino, la Commissione fuori dal Palazzo per presentare il Pacco

Ho chiesto alla Parthenope una collaborazione sui beni confiscati. Intanto il Pacco alla Camorra per il primo anno è sold out

“La Commissione Anticamorra esce dal Palazzo per incontrare gli studenti, le associazioni, per confrontarsi e per trovare sempre nuovi spunti. Abbiamo presentato l’iniziativa ‘Facciamo un Pacco alla Camorra’ nelle sedi istituzionali, a Somma Vesuviana con l’Amministrazione e le scuole, all’Università Parthenope e domani saremo a Caserta”. Così Carmine Mocerino, Presidente della Commissione regionale Anticamorra e Beni Confiscati della Campania.
In mattina Mocerino, con i colleghi Vincenza Amato ed Enzo Viglione, con i rappresentanti di NCO e con Don Tonino Palmese, è stato al Teatro Summarte di Somma Vesuviana. Il Sindaco Salvatore Di Sarno con le scolaresche ha infatti promosso, nella logica della comune collaborazione, una giornata di riflessione sul tema legalità. Al centro dell’iniziativa il decennale del ‘Pacco alla Camorra’, progetto promosso dal Comitato don Peppe Diana, in collaborazione con Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie, ed attuato dal Consorzio N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata. Per il primo anno, come ha detto Peppe Pagano di NCO, il Pacco è sold out. Vendute infatti circa 12000 confezioni.
La Regione Campania – attraverso la Commissione Anti camorra e Beni Confiscati – promuove accompagna questa felice intuizione.
“E’la Rivincita dello Stato contro la camorra” ha poi sottolineato Mocerino nell’incontro del pomeriggio alla Università Parthenope con il Rettore Alberto Carotenuto, il Professore Antonio De Vita e con l’assessore Franco Roberti.
“Negli anni – ha rilanciato il Presidente dell’Anticamorra – si sono fatti grandi passi in avanti. Grazie all’azione degli organi inquirenti, alla attività di polizia carabinieri, finanza, grazie ad una legislazione più moderna e con il contributo fondamentale della Chiesa e della Associazioni. Il gioco di squadra, in questo contesto, è il percorso obbligato”.
E per rilanciare l’idea della collaborazione Mocerino ha inviato l’Ateneo ad un lavoro comune.
“Il lavoro messo in campo non è mai sufficiente. Bisogna fare sempre di più ed ognuno deve fare la propria parte. In Consiglio regionale, su impulso della Commissione, abbiamo approvato la legge sul riutilizzo dei beni confiscati. In verità un tagliando fatto alla legge regionale n.7 del 2012. C’è ancora, ed è consapevolezza che abbiamo sempre, tanto da fare e la sfida è dare concreta attuazione a quanto disposto nel testo approvato. Non sarà facile perché i nostri testi vanno armonizzati alla legislazione nazionale. Nel decreto sicurezza approvato recentemente dal legislatore nazionale ci sono diverse misure sui beni confiscati. Ci sono novità ed altre ne arriveranno sulla alienazione dei beni”.
“Non intendo – ha concluso nel suo intervento – aprire riflessioni critiche ma è evidente che bisognerà immaginare dei cambi di strategia, promuovere confronti nelle sedi appropriate. Nell’Università ci sono le competenze giuste e sarà necessario mettere insieme attività e determinazioni per governare le novità, per arginare le preoccupazioni e costruire efficaci soluzioni per la gestione e valorizzazione dei beni confiscati”.

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