Costituire un’Antimafia europea che coordini le attività di indagine sui clan camorristici nei vari Paesi dell’Unione, armonizzi i regolamenti sul blocco dei beni di provenienza illecita, snellisca le procedure per lo scambio di informazioni a livello di intelligence e costituisca un argine alla riciclaggio di denaro sporco. E’ articolato in vari punti il ‘Manifesto per un’Antimafia Europea’, la proposta elaborata da Rosaria Capacchione, la giornalista anti-camorra candidata alle Europee nel Pd, circoscrizione Sud, per la costituzione di un’Antimafia Ue.L’impianto normativo, presentato questa mattina alla stampa, punta a individuare quei meccanismi di legge per scoraggiare l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico continentale. La proposta, presentata insieme ai parlamentari Teresa Armato e Salvatore Piccolo, entrambi componenti della Commissione Antimafia, muove dalla presa d’atto che “a fine 2007 – spiega Capacchione – il giro di affari complessivo della malavita italiana era stimato in 90 miliardi di euro, un anno dopo veniva valutato in 130 miliardi”.Fra i punti qualificanti del “manifesto per un’antimafia europea”, il rafforzamento della cooperazione fra Stati membri nella lotta alla criminalità organizzata, l’introduzione in tutti i Paesi dell’Ue del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, la costituzione di nuclei inquirenti specializzati, il potenziamento delle normative anti-riciclaggio, la rimodulazione dei parametri di assegnazione dei fondi europei alle aree sottoutilizzate (Fas) e creazione di meccanismi di controllo.”Ma prima di tutto – precisa Capacchione – è importante che l’Italia ratifichi al più presto la Convenzione di Bruxelles sull’assistenza giudiziaria negli Stati membri e che venga concesso maggiore spazio di manovra a Eurojust. Inoltre – conclude – non è casuale che questo Manifesto venga presentato oggi: questo proprio per ricordare la strage di Capaci e la morte di Giovanni Falcone”.
La redazione
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