Dopo l’eliminazione dalla Europa league, gli azzurri escono definitivamente dalle coppe europee. Il pareggio di ieri ha lasciato l’amaro in bocca, non solo per l’eliminazione, ma anche perché c’erano tutti i presupposti per superare il turno.
Il pubblico del San Paolo era caldissimo, quello delle grandi serate, la squadra girava bene e sembrava poter fare a fettine il Porto in qualsiasi momento. L’errore degli azzurri è stato quello di non essere riusciti a chiudere la partita e, nel calcio si sa, prima o poi l’avversario ti punisce e così è stato; i lusitani, che fino a quel momento avevano subito i colpi di un Napoli arrembante, come un pugile chiuso nel suo angolo, sono usciti alla grande ed hanno trafitta la difesa azzurra come la lama nel burro.
Benitez lancia Henrique sulla destra della sua difesa a quattro e preferisce Pandev a Hamsik (lo slovacco è ancora alla ricerca della migliore condizione dopo l’infortunio). Anche Callejon non parte nell’undici iniziale.
Nel Porto, il tecnico Luis Castro deve rinunciare a tre pedine fondamentali: Helton, Maicon e Alex Sandro, ovvero, tre quinti della difesa titolare. Al loro posto giocano Fabiano, Reyes e Ricardo.
Formazioni:
Napoli (4-2-3-1): Reina, Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam, Inler, Behrami, Mertens, Pandev, Insigne, Higuain.
Porto (4-3-3): Fabiano, Danilo, Mangala, Reyes, Ricardo, Fernando, Defour, C. Eduardo, Varela, Martinez, Quaresma.
Cronaca della partita:
All’8’ azzurri pericolosi con Mertens che su un lancio dalle retrovie, cerca di arrivare per primo sulla sfera, tiro deviato in angolo. Al 14’ sponda di testa di Mertens per Henrique, il tiro del brasiliano è forte ma non preciso; fuori di poco. Al 21’ contropiede dei padroni di casa con Higuain che aspetta l’inserimento di Pandev, assist del Pipita per il macedone che batte Fabiano in uscita con un tocco sotto. Il Napoli ha iniziato il match con molta veemenza e ha trovato il meritato vantaggio. Al 31’ punizione per i partenopei: tiro di Insigne ribattuto dalla difesa, riprende palla il numero ventiquattro azzurro che tira in porta, palla nuovamente deviata che termina verso Mertens, il belga prova a superare l’estremo difensore del Porto ma non ci riesce (deviazione d’istinto di Fabiano). La squadra di Benitez vuole chiudere la pratica qualificazione al più presto: al 37’ stupendo lancio di Higuain, Mertens cerca il tiro a volo di esterno destro, para Fabiano. Ancora Napoli, su un errore di un difensore lusitano, Insigne recupera palla e tira in porta, sfera sull’esterno della rete. Fine primo tempo.
Squadre che rientrano in campo senza cambi. Al 51’ cross di Mertens, colpo di testa di Insigne e deviazione di Fabiano. Al 56’ si fa pericoloso il Porto: sugli sviluppi di un calcio di punizione, colpo di testa di Carlos Eduardo e palla fuori di poco. Al 59’ Higuain viene lanciato da Fernandez sul filo del fuorigioco, dribbling secco su un avversario, ma calcia troppo centralmente, Fabiano devia in angolo. In questa occasione l’argentino avrebbe potuto fare meglio. Al 61’ scambio Mertens-Insigne, tiro troppo centrale. Al 68’ ci prova Mertens dal limite dell’area di rigore portoghese, sfera che termina sull’esterno della rete. Al 69’ arriva la beffa: ripartenza del Porto, Fernando serve il neo entrato Ghilas che batte di sinistro l’incolpevole Reina in uscita disperata. Dopo tre minuti Defour colpisce il palo, lusitani vicini al colpo del ko. Al 75’ Quaresma chiude la partita: bella azione con Ricardo che serve di tacco Quaresma, l’esterno supera tre avversari e deposita in rete nell’incrocio alto alla sinistra di Reina. Nell’occasione la difesa del Napoli è rimasta quasi immobile. Nei minuti di recupero, il Napoli salva la faccia trovando il gol del pareggio con il colombiano Zapata che in spaccata devia in rete su perfetto assist di Callejon.
Il Napoli deve recitare il mea cupla per non aver chiuso la gara e quindi ha alimentato possibilità di qualificazione nelle menti dei lusitani che hanno colpito nel momento in cui gli azzurri erano sfiniti, dopo aver dato tutto per 70’. Con l’eliminazione dall’Europa league e con la finale di Coppa Italia già conseguita, agli azzurri non resta che il campionato e quel secondo posto lontano solo tre lunghezze.
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