NAPOLI. La politica dello spettacolo ai tempi di Maurizio Valenzi a cura di Maria Savarese
con la collaborazione di Gianni Pinto organizzazione Paparo editori
In occasione del quarantennale della manifestazione Estate a Napoli, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli si accinge a promuovere, organizzare e finanziare un’importante mostra curata da Maria Savarese per raccontare la storia di quell’iniziativa così prestigiosa per la città, attraverso documenti e fotografie inedite tratte dagli archivi dei fotografi coinvolti in prima persona durante quegli eventi.
L’iniziativa Estate Napoli partì con Maurizio Valenzi a fine giugno del 1979 nel Maschio Angioino, con il Nostro prestigioso Teatro di San Carlo : la volontà era innanzitutto quella di sprovincializzare le attività culturali e di spettacolo cittadine, di creare momenti di aggregazione sociale, di far riscoprire e valorizzare i beni culturali, ambientali ed architettonici urbani ancora poco fruiti dalle persone.
E Estate a Napoli si rivelò subito come il primo Rinascimento napoletano, nonostante la giunta, fra l’altro minoritaria, operasse in anni difficili: delinquenza comune, Brigate Rosse e terrorismo, il devastante terremoto del novembre 1980, carenza di strutture teatrali.
Ecco quindi che in quegli anni si succedettero in città gruppi prestigiosi come il “Gruppo della Rocca”, i Rolling Stones al San Paolo, gli spagnoli di Els comediants di Barcellona, i quali misero in scena uno spettacolo che rappresentava l’invasione spagnola della città di Napoli in tre giorni. Il primo giorno arrivavano con un veliero, sparando fuochi, al porto, dove c’era un palcoscenico per lo spettacolo. Da qui un gruppo di giocolieri raggiungeva poi il Maschio Angioino, dove fuori c’erano trentamila persone ad assistere anche se solo mille potevano entrare. All’interno questa compagnia aveva predisposto con fuochi la simulazione dell’incendio del castello. Il giorno dopo erano in Piazza Mercato, dove fra gli spettatori c’era anche Eduardo De Filippo, il quale fu protagonista, fra l’altro, nel 1982 al Palazzetto dello Sport, insieme ai ragazzi del Filangieri, del progetto «Eduardo legge Eduardo», il cui incasso, compresi i diritti Siae, andarono ai ragazzi.
E’ dello stesso anno anche la rassegna «Napoli a Venezia» e «Venezia a Napoli», iniziativa progettata insieme a Maurizio Scaparro, allora direttore della Biennale Teatro di Venezia, mentre il presidente della Biennale era il prof. Giuseppe Galasso, in quegli anni presente in Consiglio Comunale come capogruppo repubblicano. Non solo fu dedicato il Carnevale di Venezia al teatro napoletano, ma vennero portate in Laguna circa cento compagnie teatrali napoletane tra cui Eduardo Bennato e Sergio Bruni, Luigi De Filippo e Mario Martone e poi Troisi, Pino Daniele, Mastelloni, Peppe Barra. Pulcinella e Viviani, Eduardo e Scarpetta; mentre a Napoli arrivò il Teatro La Fenice.
E ancora personaggi del calibro di Marcel Marceau, Lindsay Kemp, Jango Edwards. Pino Daniele nello storico concerto del settembre ‘82 a Piazza Plebiscito, con James Senese, Tullio De Piscopo e Tony Esposito; e spettacoli campani quali «Io, Raffaele Viviani» messo in scena da una compagnia napoletana, la Compagnia di Achille Millo, « Sogno di una notte di mezza estate» della Cooperativa Nuova Compagnia di Tato Russo, «L’Anfitrione» di Antonio Casagrande, «La gnoccolara» dall’Ente Teatro Cronaca di Mico Galdieri, la regia della «Festa di Piedigrotta» di Raffaele Viviani affidata a Roberto De Simone; e poi Sergio Bruni, Luisa Conte, Nino Taranto, Eugenio Bennato, Mario Martone, Toni Servillo, Leo De Berardinis, Gennaro Vitiello, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Il Circo in Piazza coordinato da Nando Orfei in Villa Comunale.
Il tutto dislocato fra più sedi pubbliche e private fra cui il Maschio Angioino, che era il “cuore” dell’Estate, Castel dell’Ovo, Palazzo Reale, la Villa comunale, il Parco Virgiliano, le Terme di Agnano, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo.
Questa esposizione vuol raccontare tutto ciò attraverso archivi intesi come memoria viva, grazie ai documenti, manifesti, inviti, locandine, programmi, articoli di giornale, corrispondenze, libri, ecc., forniti da Gianni Pinto, allora capo della segreteria politica di Maurizio Valenzi, nonche’ consigliere comunale e coordinatore di Estate a Napoli, e grazie agli archivi di alcuni fotografi napoletani, Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Luciano Ferrara, Pressphoto.
Aprirà il percorso espositivo un meraviglioso scatto di D’Alessandro che ritrae Maurizio Valenzi, Giorgio Napolitano, Enrico Berlinguer durante la Festa dell’Unità nel 1976, una fotografia che simbolicamente introdurrà il visitatore al clima storico – culturale da cui nacque Estate a Napoli.
Seguirà una sezione dedicata ad una trentina di fotografie di Fabio Donato attraverso le quali rintracciare l’entusiasmo del pubblico in quelle serate indimenticabili, le diverse tipologie di siti della città coinvolti, la notorietà nazionale e d internazionale degli artisti ospiti, fra cui Marcel Marceau, Lindsay Kemp, Mel Brooks, Severino Gazzelloni, Eduardo De Filippo, La Nuova Compagnia di Canto Popolare, il Piccolo Teatro di Milano, Teatroggi di Bruno Cirino, Roberto De Simone, solo per citarne alcuni.
Le venti fotografie di Luciano Ferrara restituiscono le storiche serate dedicate ai concerti di Pino Daniele, dei Rolling Stones, Ray Charles, ed altri momenti indimenticabili fra il Parco Virgiliano dove si svolse una memorabile iniziativa Passeggiando nel Parco e il Maschio Angioino.
Infine gli scatti tratti dall’archivio dell’agenzia Pressphoto, risalenti all’agosto del 1981, immortalando la lunga coda di persone all’ingresso di Castel Nuovo, dimostrano l’incredibile partecipazione della città agli eventi.
La sede scelta per la mostra è Il Maschio Angioino, in un percorso espositivo articolato fra le sale dell’Armeria, Vesevi e degli Angeli.
L’inaugurazione sarà il prossimo 18 luglio 2019; è prevista anche la pubblicazione di un catalogo che completa l’esposizione.
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