Marigliano. Riguardo l’emergenza rifiuti il Consigliere Delegato alla Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Jossa ha diramato la seguente dichiarazione:
“Si è aperta in questi giorni la drammatica discussione sull’emergenza rifiuti in Campania, annunciata da troppo tempo, in considerazione del temporaneo fermo del termovalorizzatore di Acerra.
Purtroppo l’emergenza alle porte non è altro che il frutto del mancato completamento del ciclo dei rifiuti imputabile a tutti i livelli istituzionali di tutti i colori politici (l’emergenza risale a venti anni or sono) e guai a chi si illude di potersi sottrarre.
Sta di fatto che allo stato la competenza sul ciclo dei rifiuti ricade per legge sulla Regione Campania e sui cd Enti d’Ambito a cui proprio la legge regionale ha attribuito le competenze.
Le società provinciali tra cui SAPNA, società per azioni partecipata della Città Metropolitana di Napoli, continuano, in attesa che gli Enti d’Ambito prendano forma e sostanza (come, quando, in attesa di che, di chi e perché non è dato sapere nemmeno a me) hanno competenza per la gestione dei siti di stoccaggio.
Ma la competenza per legge è e resta della Regione Campania e degli Enti d’Ambito.
Oggi, nostro malgrado, sulla pelle dei cittadini, occorre far fronte all’emergenza!?
La scelta dei siti temporanei deve essere fatta! Per un territorio e per un altro! Per comune o per un altro Comune!
Ma la scelta non può essere arbitraria o politica (assecondando la forza elettorale o il colore politico di un territorio a discapito di un altro).
Ebbene, con grande obiettività il Sindaco di Marigliano ha ben precisato le ragioni serie ed indiscutibili per cui a Marigliano NON possono arrivare altri rifiuti: “La nostra città ha già dato. Ogni Comune predisponga siti di stoccaggio temporaneo di rifiuti per le proprie esigenze. Noi lo abbiamo fatto e siamo pronti con il nostro sito realizzato oltre dieci anni fa, oggi adeguato e sufficiente per le nostre esigenze. Abbiamo una situazione ambientale catastrofica. Non possiamo ospitare neanche un chilo di rifiuti. Invece chiediamo quanto segue: Bonificare i 23 siti inquinati di interesse regionale, già censiti e per i quali nulla è stato fatto. Bonificare definitivamente il sito Agrimonda. Quantificare il ristoro che spetta al Comune di Marigliano per aver ospitato per oltre undici anni 50.000 tonnellate di ecoballe. Verificare la eventuale contaminazione del suolo e sottosuolo, nonché della falda acquifera, in prossimità del sito di ecoballe di Boscofangone. In caso di contaminazione vietare il conferimento di ogni tipo di rifiuti, rimuovere le ecoballe ancora presenti e provvedere immediatamente alla bonifica.”
Su questi presupposti e per queste ragioni io dico NO a Marigliano.
Così come sono pronto a dire NO a qualunque altro territorio che come Marigliano ha subito o come Marigliano dimostra di aver saputo prevenire a sue spese l’emergenza!
Marigliano ha già dato all’emergenza rifiuti, Marigliano a spese dei suoi cittadini ha per tempo, quando è stata preannunciata l’emergenza, predisposto un sito dove stoccare i propri rifiuti.
Quanti Comuni hanno fatto altrettanto?
Credo e sono convito che le strade dei rifiuti debbano essere altre.
Credo e sono convito che sulle obiettive ragioni del NO di Marigliano non mancherà la condivisione dei politici e dei dirigenti della Regione Campania, del competente Ente d’Ambito, e della Città Metropolitana di Napoli.
D’altronde le ragioni del NO non mi sembrano diverse da quelle che hanno condotto, almeno allo stato, ad escludere dall’elenco dei siti di stoccaggio provvisorio il Comune di Acerra ed il Comune di Giugliano.
Si faccia per Marigliano ciò che si è fatto per altri territori!!!
Si faccia in altri territori ciò che si è già fatto a Marigliano!!!
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