SOMMA VESUVIANA – Ormai l’acqua manca nelle case da giorni e la situazione è diventata per molti insostenibile. Certo è ancora più esasperata per chi vive in condizioni di disagio, ed è il caso di Rosa, una giovane che denuncia lo stato di abbandono in cui è stata lasciata la sua famiglia negli ultimi giorni. “Io sono figlia unica”, spiega la ragazza, ” e abito con i miei genitori, mio padre da molti anni vive praticamente a letto a causa di una malattia. Sapevo che il Comune si sarebbe preoccupato di portare l’acqua nelle case degli ammalati, degli anziani e dei disabili e così ho provato più volte a contattare gli uffici, ma senza risultato”. Rosa ha provato ieri mattina a telefonare in municipio, ha lasciato diversi messaggi, ma sono stati del tutto inutili. “Ho chiamato”, dice Rosa, “mi hanno detto che sarebbero passati, ma ieri è trascorsa l’intera giornata e nessuno è venuto ad aiutarci, oggi ho riprovato a telefonare, ma risponde soltanto il fax. In ogni caso è tardi, domani l’acqua dovrebbe ritornare e nessuno si è preoccupato di noi”. Intanto, ieri pomeriggio diversi esercizi pubblici si erano rivolti al Comune, e di conseguenza alla protezione civile, per avere delle scorte di acqua. Dagli uffici comunali avevano fatto sapere che, per ordini superiori, l’acqua andava consegnata a domicilio soltanto ad anziani ed ammalati. Proprio come nel caso di Rosa, ma questo non è avvenuto. Il disagio ha quindi riguardato le categorie “protette”, ma anche i commercianti che hanno dovuto rivolgersi a imprese private che hanno riempito i serbatoi con le loro autobotti e con costi non sempre accessibili a tutti.
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