giovedì 19 Settembre 2024
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Elezioni, da Sel critiche alla giunta e proposte al centrosinistra

Pollena Trocchia è un paese immobile da trent’anni, attaccato ad un sistema clientelare gestito da poche famiglie che ha impedito ogni possibilità di sviluppo. Ne è convinto Roberto Braibanti (nella foto) che, su richiesta dell’assemblea degli iscritti, ha congelato fino a settembre le sue dimissioni da presidente della sezione locale di Sinistra Ecologia e Libertà (rassegnate per divergenze politiche con pezzi importanti del suo partito) e parla senza freni della politica del suo paese. “Sono ancora in molti e da più parti a credere che i cittadini di questo paese si sentano dei sudditi, io invece sono convinto che le persone si siano stancate. Se non verrà innalzata l’offerta politica gli elettori cercheranno un rifugio nell’astensionismo o nell’antipolitica”.
Ma le critiche più forti vanno naturalmente al governo Pinto: “Questa giunta continua a far passare come grandi risultati politici azioni che sono nient’altro che ordinaria amministrazione. In questi anni non hanno toccato un solo punto cardine del programma elettorale: dov’è l’area PIP? Se è davvero in fase di approvazione (come affermato dalla maggioranza ndr) dopo più di quattro anni di governo va considerato un vero fallimento. Come si fa a vantare risultati rispetto all’area archeologica del parco Europa? Insieme al Carcavone quella zona avrebbe tutte le carte in regola per attirare turisti e anche per creare opportunità lavorative creando cooperative di giovani.
Ma parliamo di ambiente: perché l’isola ecologica è arrivata solamente dopo quattro anni di amministrazione? Anche sulla raccolta differenziata ammettono di aver raggiunto il 50 percento, ma come si fa a considerarlo un buon risultato se i comuni vicini ci superano di oltre 10 punti? La verità è che neanche loro, così come le amministrazioni che li hanno preceduti negli ultimi trent’anni, hanno un’idea di sviluppo della città. Riescono a vivere di azioni ordinarie solamente grazie all’immobilismo totale che ha caratterizzato le precedenti esperienze amministrative”.
Quattro i punti cardine su cui impostare un programma di governo, secondo Braibanti: area PIP, rilancio delle aree all’interno del parco nazionale del Vesuvio, riqualificazione del parco Europa e cimitero comunale. Il tutto sfruttando organi di democrazia partecipata come consulte cittadine ed assemblee pubbliche sul modello di tanti comuni del centro Italia, che da anni adottano questi sistemi per assicurare il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che ricadono direttamente sulla vita della collettività. “Punti che noi metteremo sul tavolo della coalizione di centrosinistra sperando in una completa condivisione da parte degli altri partiti”.
Una coalizione che però attualmente stenta a prendere forma. “Bisognerebbe cominciare a guardare al di là dei personalismi – continua Braibanti – e mettere al centro della discussione un programma pensando solo allo sviluppo del paese. Per costringere i soliti noti a fare un passo indietro, però, ci vuole un nome in assoluta discontinuità con il passato. Invito la società civile a farsi avanti e a cominciare a farci delle proposte”.

Gennaro Addato

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