SANT’ANASTASIA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci in redazione dal Spi/ Cgil indirizzata ai quattro candidati sindaco di Sant’Anastasia.
Domenica i cittadini di Sant’Anastasia saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Sindaco con il nuovo consiglio comunale .Lo SPI/CGIL come parte sociale si rende disponibile a dialogare per contribuire alla promozione della problematica della terza età e delle fascie più deboli delle nostra comunità Anastasiana. Assicuriamo alla futura amministrazione che lo faremo senza alcun pregiudizio avendo al cuore il bene comune. La caduta dell’occupazione ha contribuito in questi anni ad impoverire i redditi delle famiglie dilatando l’area della fragilità sociale e fatto riemergere i segni della povertà, alimentando una diffusa percezione di incertezza a livello individuale e collettivo e moltiplicando la domanda di tutela e protezione sociale.
Come Sindacato dei Pensionati SPI – CGIL, siamo presenti e radicati in tutti i Comuni della provincia,oltre a garantire una serie di servizi ai pensionati , famiglie e lavoratori, fungiamo anche come antenne sociali, questa duplice funzione ci permette di cogliere una crescente preoccupazione.
Ci arrivano evidenti segnali di una vera e propria emergenza sociale che coinvolge strati sempre più vasti della popolazione Anastasiana, anziani e pensionati compresi, fanno sempre più fatica a mantenere condizioni di vita dignitose. Un allarme, il nostro, che sul piano generale trova conferma nelle considerazioni contenute nel recente rapporto sull’Italia del Comitato Europeo dei diritti sociali che il Consiglio d’Europa ha reso noto nei giorni scorsi.
Il Lavoro, politiche sociali inclusive , equità fiscale, ridistribuzione del reddito devono diventare il contenuto di politiche mirate alla crescita,per cui tutte le parte sociale, economiche e culturali sono chiamati in uno sforzo comune straordinario affinchè ci sia una crescita della giustizia sociale dei soggetti più emarginati della società.
A scala locale, siamo convinti che dentro questo scenario le Amministrazioni Comunali rivestano una funzione cruciale soprattutto in due direzioni: la programmazione territoriale della rete dei servizi sociali per la popolazione, a partire dalle fasce più deboli e fragili – la capacità di orientare e gestire nel segno dell’equità le nuove attribuzioni e gli spazi di autonomia che la recente legge di stabilità assegna ai Comuni in materia di fisco locale.
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