SAN GIORGIO A CREMANO. L’associazione sportiva Tma Group San Giorgio a Cremano ha vinto la Coppa Italia per società e diversi titoli individuali e di staffetta nel corso dei campionati italiani di nuoto per persone autistiche disputatisi a Monza e a cui hanno partecipato decine di giovani atleti diversamente abili provenienti da tutto il Paese.
I campionati sono stati disputati sotto l’egida della Fisdir, la Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale, federazione sportiva paralimpica riconosciuta dal Comitato Paralimpico Italiano.
I ventiquattro giovani atleti affiliati all’associazione, provenienti anche da altri Comuni della provincia, hanno dunque ben figurato portando in alto il nome della Città di San Giorgio a Cremano, ma soprattutto raggiungendo importanti traguardi sportivi ed umani. Ad allenarli, Luigi Sentenza e Corrado Rametta. “E’ un risultato che ci inorgoglisce – spiega l’assessore allo sport ed alle politiche giovanili Michele Carbone – non solo perché una società sangiorgese ha conquistato un così importante risultato, ma perché a trionfare sono stati dei ragazzi che quotidianamente combattono gare ben più difficili di quelle che si svolgono in piscina. E’ intenzione dell’amministrazione onorare questi atleti, ma anche i preparatori ed i terapeuti che li assistono, con una pubblica cerimonia nell’aula consiliare del Comune.”
La squadra è composta da giovani atleti che seguono la Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.), una terapia sviluppata in ambiente naturale (piscina pubblica) con un modello teorico di riferimento e una metodologia strutturata attraverso fasi, che utilizza inoltre metodiche cognitive, comportamentali, relazionali e senso motorie. Tale terapia si rivolge ai soggetti con autismo, disturbo pervasivo dello sviluppo e disturbi della comunicazione. Il fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del nuoto, né l’uso di quest’ultimo per svago o ricreazione, anche se il gioco e lo stare bene insieme vengono utilizzati come elemento facilitante la relazione e la gestione delle emozioni. Il nuoto è utilizzato come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare il processo di socializzazione e integrazione con il gruppo dei pari. Il ragazzo che impara a nuotare durante l’intervento può ridefinire le relazioni con il terapeuta e con gli altri. La persona, quando si appresta ad imparare le attività natatorie, si sente libero di esplorare l’ambiente acqua e capace di interagire in quest’ultimo. Utilizzando tali nuove capacità acquisirà autostima e un senso di autoefficacia supportato e rinforzato dal terapeuta e dalla famiglia.
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