“Giornata nera, infausta, luttuosa, quella di oggi, per aver sottratto alla nostra comunità due persone ‘eccezionali’: Pasquale Guarnaschella e Antonio De Luca”, profferisce dall’altare il parroco della Parrocchia di Polvica, don Marco Acierno, durante l’omelia nel corso del rito funebre per le due anime volate prematuramente in cielo.
“Il primo, Pasquale, 43 anni, era un attivissimo membro del ‘comitato festa’ e a portarlo via all’affetto dei suoi cari è stata una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo. Il secondo, Antonio, 48 anni, assistente capo della Polizia di Stato e valido amministratore, prima da presidente del consiglio circoscrizionale della nostra frazione, poi da Assessore presso il comune di Nola. Entrambi hanno sempre operato nel bene della collettività e ad entrambi va il nostro ringraziamento per quanto hanno saputo dare in vita. In questa sede altre considerazioni non ci interessano!”.
Ed entrambi, nel ricordo, resteranno accomunati da una sorte maligna; tutti e due a ricevere un tributo di folla che ha vissuto commossa gli strazianti momenti di routine fino alla conduzione delle bare al cimitero.
Per l’occasione Polvica si è fermata. Il consigliere comunale delegato per la frazione, Enzo De Lucia, vista l’eccezionalità venutasi a creare, consultatosi con gli organi preposti, ha decretato il lutto cittadino dalle ore 13,00 alle ore 18,00 per consentire a tutta la gente di portare l’estremo saluto ai due concittadini.
E il cordoglio non è stato elargito dai soli abitanti di Polvica, ma anche da tanti amministratori e personalità di fuori paese. Pasquale Guarnaschella, tra l’altro, era cognato del consigliere comunale Luigi Carofaro Perrotta. La figura pubblica di Antonio De Luca, parla da sola.
Una figura, quest’ultima, che ha lasciato chiunque lo conoscesse esterrefatti e increduli. Nessuno si aspettava che, in un momento di profonda disperazione, potesse togliersi la vita sparandosi un colpo alla tempia con la propria pistola di ordinanza. La sua indole battagliera, decisa, a tratti irriverente, il suo andare avanti ‘a carrarmato’ in nome di un senso del dovere insito in lui, nascondeva bene insospettate fragilità, debolezze, scoramenti … difficili da capire ed impossibili da condividere!
Nell’ultimo viaggio l’hanno ‘scortato’ in tanti. La Famiglia; i Colleghi del commissariato di Acerra con in testa il Questore; l’on. Paolo Russo che lo riteneva valido e fedele collaboratore; il sindaco della città bruniana, Geremia Biancardi; Assessori, Consiglieri, Funzionari, Autorità e non solo dell’Ente della città dei gigli’. Ma tanta, tanta gente, strabiliata e commossa per il triste evento e per come si è consumato.
Significative le parole dell’amico fraterno Enzo De Lucia, la cui fiducia, il cui sostegno, aveva portato ‘Tonin ‘o Cavalier’ ad assurgere a quei ruoli importanti che ne avevano delineato una spiccata personalità da rappresentante della ‘res pubblica’. Lo stesso De Lucia che, ironia della sorte, allertato dai familiari di quel tremendo! ritardato ritorno a casa, in quel maledetto primo pomeriggio del 13 aprile, era accorso in quel ‘tranquillo’ podere dove Tonino, negli ultimi tempi, cercava di isolarsi e riordinare le idee, forse per provare a sciogliere il bandolo di una matassa particolarmente ingarbugliata … e trovarlo riversato a terra, quando non c’era più niente da fare!!!!
“Quando scompare una persona cara, con la quale hai condiviso buona parte della vita, muore anche un poco di noi!”, ha confidato De Lucia, “Per me, per i familiari, è una perdita tremenda e quello che si prova non si può esprimere a parole. E non basteranno le lacrime a placare il nostro dolore!”.
Persone a lui vicine ne hanno tracciato un breve profilo per rendergli omaggio. Ed anche il sindaco Biancardi ha testimoniato del biennio consumatosi nell’esperienza con Antonio De Luca assessore ai Lavori Pubblici. Una ulteriore commovente testimonianza rivolta alla positività di un personaggio pubblico, il cui momento di sbandamento l’ha sottratto prematuramente all’affetto dei suoi cari e di quanti gli volevano bene, e a quel servizio per il bene della collettività, che svolgeva con tanta abnegazione.
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