SOMMA VESUVIANA. L’emergenza Coronavirus comprende tanti aspetti: il contenimento dei contagi, i controlli del territorio, la sanificazione delle strade, la gestione di pacchi alimentari e beni di prima necessità per le famiglie indigenti. Non vogliamo, dunque, con questo articolo sminuire il lavoro di quanti da un mese si stanno attivando a Somma Vesuviana. Ma dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro, dobbiamo continuare a fare domande, dobbiamo continuare a tutelare tutti i cittadini anche quelli che non hanno “santi in Paradiso”. E’ un compito che ci siamo scelti oltre 25 anni fa e non può fermarsi ora.
Anzi ora dobbiamo farlo con ancora più voglia di chiarezza.
Per questo motivo ci poniamo alcune domande e le poniamo al sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno.
Lo facciamo pubblicamente, senza filtri di sorta, certi che ci leggerà e chi farà sapere quali sono le risposte.
Troppa gente ci scrive e ci chiede, mascherine, cibo, aiuti di ogni sorta. Noi possiamo fare poco, il compito di un giornalista è quello di raccontare e dare voce a chi non ne ha.
Ecco allora le nostre e le vostre domande:
1) Per quale ragione è stato praticamente imposto a parrocchie, associazioni di volontariato, supermercati e negozi che avevano attivato forme di raccolta di beni alimentari di consegnare tutto al Comune o direttamente al sindaco?
2) Chi decide l’elenco delle famiglie che potranno ottenere il pacco alimentare?
3) A chi vanno le mascherine donate al Comune? Sempre ad anziani, malati oncologici e disabili come ci era stato riferito in un primo momento?
4) Chi prepara i pacchi e in base a quale criterio vengono selezionati gli alimenti? Chi stabilisce se possono bastare per un determinato numero di persone in un nucleo familiare?
5) Corrisponde al vero il fatto che si faccia firmare alle famiglie il modulo che alleghiamo in pagina? Quei dati sensibili riguardanti le famiglie disagiate da chi vengono letti e conservati (nel modulo non c’è l’intestazione di un ufficio, il nominativo di un responsabile della gestione dei dati tutelati dalla legge sulla privacy)? In mano a chi vanno a finire? A cosa serve questa “lista dei poveri”? Non pare evidente il rischio che questi elenchi, letti da chiunque in questa tenda aperta o sulle stanze dal Comune, siano utilizzati poi per beceri fini elettorali?
6) Come si intende gestire i fondi assegnati dal Governo per l’emergenza? Quando saranno comunicati gli esiti del bando che scadeva il 6 aprile?
7) Ha comunicato che a Somma 238 persone sono sottoposte a isolamento, chi effettua i controlli? Oggi una cittadina ha denunciato sui social che una famiglia posta in quarantena va tranquillamente al supermercato? Chi verifica che questo non avvenga?
10) Abbiamo ottenuto queste foto da un “reportage” effettuato da Tommaso Rea, segretario del movimento politico Svolta Popolare, che è quello di maggioranza relativa della sua Amministrazione. A che titolo il signor Tommaso Rea può girare per Somma Vesuviana e venire a scattare foto in piena emergenza Coronavirus? Come per il signor Rea abbiamo notato in altre foto pubblicate sui social e/o inviate dal suo ufficio stampa componenti del suo staff, alcuni politici, e altre persone non meglio identificate sostare in piazza o negli uffici comunali (in qualche caso privi di mascherine e dispositivi di tutela della salute del lavoratore) quali erano le ragioni che rendevano necessarie la presenza di queste persone in strada quando a tutti gli altri cittadini lei ricorda che è strettamente necessario “restare a casa”?
Siamo sicuri che ci risponderà in pochissimo tempo e lo farà perchè tranquillizzando noi renderà più sereni anche i nostri lettori in grandissima parte cittadini della nostra amata Somma Vesuviana.
LE FOTO PUBBLICATE SONO STATE REPERITE DAL PROFILO SOCIAL DEL SEGRETARIO DI SVOLTA POPOLARE
TOMMASO REA
https://www.facebook.com/trea1968/media_set?set=a.2823073084394546&type=3
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