DA METROPOLIS DEL 12 MARZO
Pomigliano d’Arco. “Basta poco che ce vo”. Diceva qualche anno fa l’attore Giobbe Covatta in un spot in favore dei bimbi africani, “basta poco che ce vo”, lo avevamo sottinteso anche noi fra le righe il 25 febbraio quando abbiamo pubblicato un articolo sul degrado del Parco Pubblico “Giovanni Paolo II”. Quel poco che avevano chiesto, sottolineando, i disagi in cui incorrevano proprio i bimbi che frequentano le giostrine dell’area verde è stato fatto. L’altro ieri l’amministrazione comunale è intervenuta (nelle foto le orpere di manutenzione) per eliminare i rischi maggiori. Il nostro articolo prendeva spunto da una segnalazione di Pasquino il Ciabattino, l’anonimo che da qualche mese con manifesti affissi in città (a cadenza regolare, ma poi subito rimossi perchè abusivi) punta il dito sulle “malefatte” dell’amministrazione comunale. Come dicevamo a mettere a rischio l’incolumità dei bambini era soprattutto l’incuria della vegetazione. In particolare, particolarmente pericoloso era un albero che si trovava a tre metri dall’area giochi, il fusto fu abbattuto da una tromba d’aria nell’agosto del 2010, allora il Comune lo fece tagliare, lasciando nel terreno però il ceppo intorno al quale si è formato un pericoloso fossato senza recinzione, in cui i bimbi potevamo facilmente cadere. L’altro giorno, come è ben evidente dalle foto, il ceppo è stato rimosso e il fossato è stato coperto. Anche alcuni giochi sono da considerarsi pericolosi, in particolare le altalene non sono dotate del “blocca persona”, anche a questo l’Amministrazione sta ponendo rimedio. Un intervento tempestivo che fa apprezzare lo spirito di ascolto dimostrato in questa occasione dalla giunta di centrodestra.
Nell’area verde però restano da fare ancora numerosi interventi e resta da capire anche come si evolverò il progetto che vede l’interessamento di alcuni privati nella gestione del Parco. Per salvaguardare il “polmone verde” è nato anche un comitato che sta pensando di promuovere un referendum per far decidere ai pomiglianesi se il Parco debba restare pubblico o debba essere gestito da privati.
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