Napoli. Dal 3 al 5 marzo 2017 al Piccolo Bellini sarà in scena il Don Qujote l’opera coreografica di Loris Petrillo, ispirata al celebre Don Chischiotte di Cervantes
con Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo, Adrien Ursulet/Sara Sguotti coreografia e regia Loris Petrillo produzione AcT/Cie Twain 2015 con il sostegno del MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo con il contributo di OfficinaTwain 14/16 – Centro di Promozione Culturale del Territorio – Regione Lazio collaborazione con La Fabbrica dell’Attore/Teatro Vascello – Roma.
Trattasi della riproposizione in chiave contemporanea di uno dei personaggi più amati della letteratura che, nonostante il passar del tempo non ha smesso di esercitare il proprio fascino su adulti e bambini e non esaurisce mai la sua attualità. Il Cavaliere errante da sempre si è prestato alle più diverse interpretazioni e a secondo dalle sensibilità del fruitore, diviene ora simbolo di follia, ora di leggerezza, o al contrario dell’uomo sconfitto dai propri limiti. Il moderno Chisciotte è un “vinto” , un individuo deluso, tradito, costretto a conformarsi alle leggi imposte della società alla quale sacrificare i propri sogni, le proprie aspettative e le proprie aspirazioni ma, non senza un barlume di speranza:
“Non muoia , signor padrone, non muoia. Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall’avvilimento…”
Nelle parole di che Sancho Panza, il fidato scudiero contraddistinto dalla sua ingenuità e saggezze nel contempo, rivolge al cavaliere sul letto di morte, il regista Loris Petrillo rintraccia un richiamo alla resistenza dinanzi alle avversità della vita e alla presa di coscienza dei limiti umani. Un intramontabile classico della letteratura, che ancora oggi riemerge in tutta la sua attualità, in un’epoca in cui le giovani generazioni avvertono il profondo senso di smarrimento per la condizione di precarietà, costretti ad un’esistenza grigia che poco spazio lascia all’ immaginazione, ai sogni, alle aspettative. Soltanto una vena di follia, di leggerezza, può essere l’antidoto contro rischio di diventare spettatori passivi della propria esistenza, avere il coraggio di guardare al di là delle cose ritrovare attraverso l’arte in ogni sua forma, un nuovo modo di guardare la realtà.
Durata 60 minuti
Prezzi: Intero 15€ – ridotto (under 29, over 65, titolari di abbonamento del Teatro Bellini, cral, convenzioni) 10€
Orari: venerdì e sabato 21.15 – domenica 18.30
Teatro Bellini
Via Conte di Ruvo, 14, 80135 Napoli
Telefono: 081 549 1266
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