NAPOLI. UNA CAREZZA IN UN PUGNO: A NAPOLI EST UN PROGETTO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE. IL 16 MARZO EVENTO ALLA FONDAZIONE FAMIGLIA DI MARIA CON AMALIA DE SIMONE E MUJERES CREANDO
Secondo i dati elaborati dai ricercatori di Noi@Europe i quartieri della periferia di Napoli hanno il maggiore tasso di disoccupazione femminile rispetto al resto della città. Tra i primi quattro quartieri spicca San Giovanni a Teduccio dove solo il 12,8% delle donne ha un lavoro.
In questo scenario si inserisce “Una carezza in un pugno”, il progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità- nasce dalla Fondazione Famiglia di Maria in sinergia con un gruppo di istituti scolastici napoletani che insistono sul territorio della sesta municipalità del comune di Napoli, un’area caratterizzata da forme diversificate di disagio sociale.
La Fondazione, sin dalla sua istituzione alla fine del 1800 nel territorio di Napoli Est, opera in favore dei minori e delle famiglie che presentano disagi socio-economici e culturali. “Vogliamo lanciare la sfida della discriminazione di genere e delle pari opportunità proprio in questo quartiere – dichiara Anna Riccardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria – ed è per me in linea con la finalità principale dell’ente, quella di valorizzare al massimo la capacità relazionale e di promuovere la solidarietà, l’amicizia ed il reciproco rispetto tra le bambine e i bambini, e tra questi e l’ambiente in cui vivono, promuovendo il rispetto dei principi di legalità e di non violenza nelle interazioni, ponendo il massimo impegno nel favorire e promuovere la relazione tra minori ed i propri nuclei familiari”.
La durata del progetto è di 18 mesi e si propone un’articolata campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta alla prevenzione della violenza di genere in tutte le sue accezioni. I protagonisti sono le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi del quartiere in stretta connessione con le mamme e i papà
La campagna di comunicazione e di sensibilizzazione, in capo alla Fondazione Famiglia di Maria, ha come finalità prioritaria la sensibilizzazione sul tema della specificità del ruolo sociale e culturale della donna soprattutto in rapporto alle scelte scolastiche e lavorative spesso condizionate da pregiudizi derivanti da stereotipi di genere.
Concorso di idee: evento il 16 marzo
Un primo appuntamento pubblico è previsto sabato 16 marzo alle ore 10 nella sede della Fondazione a San Giovanni a Teduccio, via Salvatore Aprea 52, quando sarà lanciato un concorso di idee rivolto alle bambine e alle ragazze del quartiere per realizzare un video sul tema.
Per l’occasione la “madrina” del concorso sarà la giornalista Amalia De Simone che ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per le sue inchieste giornalistiche per le quali ha ricevuto minacce, intimidazioni e querele temerarie.
Interverranno anche la presidente della Fondazione Famiglia di Maria, Anna Riccardi, e Giorgia Gusmeroli, ingegnere e consulente della multinazionale Deloitte che da 2 anni si occupa di talenti con Digita Academy, la scuola di alta formazione con l’università Federico II di San Giovanni a Teduccio.
Durante la mattinata si esibiranno anche le Mujeres Creando, il gruppo musicale tutto al femminile che ha mutuato il nome da un collettivo femminista sudamericano: il riferimento alla creatività, al grande potenziale delle donne quando si uniscono per un obiettivo comune
Note sul progetto Una carezza in un pugno
Capofila del progetto “Una carezza in un pugno” è la Fondazione Famiglia di Maria. Sono partners le seguenti scuole della 6 Municipalità : I.C. 47° Statale di Napoli “Sarria-Monti
I.C. “Aldo Moro” – I.C. 68 Rodinò – S.S. S. Francesco Solimena
Ogni scuola partecipa con una propria azione all’interno del progetto tutto, in particolare:
L’I.C. 47 Sarria Monti è impegnato con gli alunni per la costruzione del sito web dell’intero progetto.
L’I.C. Aldo Moro è impegnato per la costruzione di un e- book relativo al tema del contrasto alla violenza di genere. Presso la scuola 68 Rodinò si articoleranno sportelli d’ascolto rivolti a docenti, alunni e famiglie con psicologhe esperte.
Infine, presso la scuola Solimena si terranno laboratori di basket con scambi di ruoli tra maschi e femmine
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